Una fabbrica di bambini. Rinchiuse in quattro mura, giovani donne costrette a farsi ingravidare. Una volta partoriti, i piccoli venivano venduti. Il mercato,nella piccola città nigeriana di Umuaka. L’ahamefula babies motherless home apparentemente era una casa di accoglienza per future mamme.
In realtà era un inferno, con decine di neonati in attesa di essere venduti al miglior acquirente. Un traffico di essere umani scoperto dalla polizia locale nel corso di un blitz per arrestare una donna sospettata di aver venduto il proprio figlio.
Entrata nella casa, la polizia ha scovato 17 adolescenti incinte, tutte tra i 14 e i 16
anni, con ben 11 bambini al seguito. Le adolescenti hanno accusato un uomo di 23 anni, che è stato arrestato. Le ragazze. È stato scoperto, mangiavano una volta al giorno, e non era permesso loro di lasciare la casa.
Non è la prima volta che in nigeria viene scoperta un’autentica “fattoria” per la mercificazione di neonati. Nel Maggio del 2011, nello stato di Abia, le autorità liberarono 32 ragazze incinte alle quali era stato offerto di vendere i loro figli per cifre intorno ai 190 dollari, a seconda del sesso del bambino. In quella occasione, furono 17 le ragazze incinte ritrovate in circostanze simili, nello stato meridionale di
Anambra.
L’Onu ha più volte denunciato il traffico di esseri umani in Nigeria. Recenti stime dell’unione europea ci dicono che il paese africano è il luogo dove la vendita di neonati è più comune.