Dal primo maggio Google ha modificato il tagline sulla sua homepage in versione palestinese: non più “Territori Palestinesi”, ma “Palestina”.
La decisione è giunta a qualche mese dal riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato non membro alle Nazioni Unite. Una questione che ha sollevato critiche da parte di alcuni navigatori: con il termine Palestina – e quindi la pagina www.google.ps – si intende Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est.
Ma non solo: a protestare è stato il governo israeliano che ha chiesto a Google di spiegare la decisione di modificare il tagline di www.google.ps da “Territori Palestinesi” a “Palestina”.
“Tale cambiamento solleva questioni sulle ragioni dietro un sorprendente coinvolgimento di quella che è una compagnia privata nelle politiche internazionali”, ha detto il portavoce del Ministero degli Esteri israeliano.
La risposta di Google: “Abbiamo cambiato il tagline – ha detto il portavoce della compagnia, Nathan Tylet – Consultiamo sempre molte autorità quando diamo un nome ai Paesi. In questo caso, abbiamo seguito la decisione delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali”.
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