Legge del taglione in Arabia Saudita: condannato alla paralisi
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Legge del taglione in Arabia Saudita: condannato alla paralisi

Il giovane, in carcere per aver reso paraplegico un ragazzo, verrà condannato alla stessa pena nel caso in cui non riuscisse a pagare un indennizzo.

Legge del taglione in Arabia Saudita: condannato alla paralisi
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redazione Modifica articolo

3 Aprile 2013 - 12.03


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Amnesty International ha lanciato un appello affinché l’Arabia Saudita fermi la condanna alla paralisi di un uomo. La vicenda, apparsa sui giornali sauditi, è relativa al 24enne Ali-Khawahir, da dieci anni in carcere dopo aver pugnalato un amico, quando aveva 14 anni, rendendolo paraplegico. Ora la giustizia del regno saudita ha deciso che il ragazzo accusato venga reso paralitico, nel caso in cui non riesca a pagare un indennizzo di un milione di riyals (circa 250mila euro): è questa la ‘qisas’, la retribuzione, vigente in Arabia Saudita.

L’applicazione delle legge del taglione, un”occhio per occhio’ che in Europa sembra un ricordo lontanissimo, è applicato in Arabia Saudita insieme ad altre forme di punizioni corporali, tra cui fustigazione, amputazione ed estrazione di occhio o dente, in osservanza della ‘sharia, la legge islamica fonte della giustizia ordinaria nel regno del Golfo. “Paralizzare qualcuno come punizione sarebbe una tortura” ha dichiarato Ann Harrison, vicedirettore di Amnesty per il Medio Oriente e il Nord Africa: secondo l’associazione, un’analoga punizione fu imposta nel 2010, ma non si è mai saputo se essa sia stata applicata.

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