Opposizioni: “Morsi si dimetta o sarà il caos”

Tredici partiti annunciano per oggi manifestazioni al Cairo per far cadere il governo islamista. Polizia dispiegata a Piazza Tahrir e intorno al palazzo presidenziale.

Opposizioni: “Morsi si dimetta o sarà il caos”
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11 Febbraio 2013 - 12.22


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Obiettivo far cadere il governo Morsi. È quanto intendono ottenere tredici partiti egiziani di opposizione che hanno annunciato l’avvio oggi – anniversario della cacciata di Hosni Mubarak – di una serie di proteste di piazza per costringere il regime dei Fratelli Musulmani a scegliere: il caos o le dimissioni.

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Le fazioni in questione – tra cui Social Popular Alliance, Youth for Justice and Freedom Movement, Constitution Party, Popular Movement for the Independence – hanno accusato il presidente Mohamed Morsi di “repressione brutale” delle voci critiche: “A due anni dalla prima rivoluzione, il primo presidente egiziano democraticamente eletto ha raggiunto il record di bugie e false promesse. Il sangue scorre ancora. In questo contesto di repressione politica senza fine, il malessere sociale ed economico cresce di giorno in giorno. Il governo ha fallito e non ha risposto a nemmeno una delle richieste di giustizia sociale”.

Dietro l’annuncio, i partiti di opposizione hanno deciso di organizzare per le 17 di oggi nuove manifestazioni di piazza nella capitale egiziana, a partire da piazza Tahrir e dal palazzo presidenziale. Proteste che seguono a settimane di tensione nel Paese: dai giorni del secondo anniversario della rivoluzione egiziana, a fine gennaio, l’Egitto è in fiamme. Decine i morti in tutto il Paese a seguito degli scontri tra manifestanti e forze di polizia.

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“Il nuovo regime dei Fratelli Musulmani – hanno spiegato i tredici partiti – eccelle nell’arte della tortura, il rapimento e l’oppressione”. Un’accusa a cui il partito di governo risponde per le rime: “Le opposizioni dovrebbero condividere la responsabilità per le violenze – ha commentato Ahmed Aref, portavoce del partito – Quando organizzano le proteste, conoscono in anticipo le tensioni che istigano e la violenza che provocano”.

Il governo ha messo in allerta le forze di sicurezza in vista delle manifestazioni di oggi: incrementato il dispiegamento di poliziotti intorno al palazzo presidenziale e a Piazza Tahrir, oltre che nei pressi delle fermate della metro e delle sedi istituzionali. Nena News

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