Situazione sempre più calda in Medio Oriente a causa di un raid aereo israeliano in Siria, il primo da cinque anni a questa parte. Diverse fonti diplomatiche e di apparati di sicurezza hanno confermato l’avvenuto bombardamento. L’obbiettivo, in un primo momento, era stato indicato in un convoglio che dalla Siria trasportava armamenti verso il Libano, probabilmente una partita di missili anti-aerei di fabbricazione russa, gli SA-7 destinati a’Hezbollah.
Il regime siriano ha smentito questa versione denunciando che i jet israeliani hanno bombardato un centro di ricerche militari localizzato a Jamraya poco a nord di Damasco. E ha lanciato un appello a tutti i musulmani ad «difendere il regime di Bashar Assad contro l’aggressione sionista. I jet israeliani hanno violato il nostro spazio aereo all’alba di oggi e hanno effettuato un attacco diretto contro un centro di ricerche scientifiche per testare il nostro livello di difesa e resistenza», ha dichiarato in un comunicato il comandante dell’esercito siriano secondo l’agenzia Sana.
E funzionari americani confermano che caccia israeliani hanno effettuato un raid in territorio siriano ieri. Lo riferisce oggi il New York Times precisando che secondo questi funzionari bersaglio del raid era un convoglio che trasportava sofisticate armi antiaeree alla periferia di Damasco destinato alla milizia libanese Hezbollah. I funzionari – si legge sul sito del quotidiano statunitense – hanno inoltre reso noto
che Israele ha informato gli Stati Uniti dell’attacco.
Da Tel Aviv nessun commento per ora sull’episodio. Secondo i siriani i caccia israeliani sarebbero entrati nello spazio aereo siriano passando a nord del Monte Hermon (in arabo Jabal el-Sheikh, localizzato al confine tra Libano e Siria) volando a bassa quota per non essere intercettati dai radar. Nell’attacco, ha aggiunto l’agenzia ufficiale Sana, citando sempre lo stato maggiore delle forze armate, sarebbero rimasti uccisi due tecnici ed altri 5 sono rimasti feriti.
La Russia, da sempre in difesa di Assad, si è detta «profondamente preoccupata» per le notizie relative a un attacco dell’Aviazione israeliana in Siria e ha avvertito che ogni azione del genere, se confermata, è da considerarsi una «inaccettabile» violazione della Carta delle Nazioni Unite: lo si legge in un comunicato pubblicato sul sito on-line del ministero degli Esteri di Mosca.
«Questa aggressione rivela la cospirazione ai danni della Siria in atto da due anni e il
tentativo di distruggere la Siria, il suo esercito e il suo ruolo nell’asse della resistenza». Così il movimento sciita libanese Hezbollah, storicamente appoggiato dal regime siriano, ha reagito alla notizia del bombardamento da parte di Israele in Siria. Per Hezbollah, il gruppo guidato da Hasan Nasrallah, l’attacco ha rivelato la «grande cospirazione contro i Paesi arabi e islamici».
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