da Londra
Francesca MarrettaSi chiama Sebastian White, detto, Seb, ha quattro anni e sarà il volto del catalogo natalizio della catena britannica di grandi magazzini Marks&Spencer (M&S). Perchè una notizia? Perché Seb non incarna quella perfezione irragiungibile proposta da modelli e modelle (bambini o adulti), scelti normalmente per copertine e spot televisivi a cui i più aspirano. Seb White è affetto da sindrome di Down.
Scegliendo Sebastian come emblema delle feste di Natale, Marks&Spencer rompe gli schemi di un facci-sognare artificiale, un modello di illusoria perfezione, peraltro taroccata da photoshop. Se si considera l’enorme successo registrato in Gran Bratagna dalle paralimpiadi, per M&S questa scelta di marketing si rivelerà certamente azzeccata. L’idea di mettere Seb in copertina non è però venuta a nessun genio della comunicazione, ma alla 39enne mamma del bambino Down, Caroline.
A luglio scorso, la donna, che vive a Bath col marito e un secondo figlio normodotato, ha contattato M&S tramite la pagina facebook della compagnia, chiedendo che Sebastian facesse un provino come modello. Detto, fatto. Seb è andato alla grande davanti all’obiettivo del fotografo. Sapere che Seb sarà in copertina in tutta la Gran Bretagna fa sperare a sua madre che nel paese cambi la percezione della diversità, che cambi il modo in cui tante persone guardano chi è affetto da sindrome di Down. “Avere un figlio Down non è una tragedia, io non cambierei mio figlio per niente al mondo” dice Caroline. Che pensa ora di proporre Seb anche alla televisione. Dostoevskij diceva che la bellezza salverà il mondo. Di sicuro la bellezza di Sebastian White ci salva dal modello illusorio delle solite copertine patinate.