Russia: cybergruppo rivendica la distruzione delle croci ortodosse
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Russia: cybergruppo rivendica la distruzione delle croci ortodosse

Narodnaya Volya, gruppo semisconosciuto, ha rivendicato su Facebook le distruzioni di croci: "Una risposta alla violenza della Chiesa ortodossa contro le Pussy Riot".

Russia: cybergruppo rivendica la distruzione delle croci ortodosse
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28 Agosto 2012 - 10.38


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La distruzione di croci in Russia nell’ultimo fine settimana è stata rivendicata da un gruppo semisconosciuto che si fa chiamare Narodnaya Volya (“volontà popolare”). Il gesto è stato definito una risposta alla “violenza della Chiesa ortodossa contro le indifese Pussy Riot”. Gli attacchi, quattro in totale sferrati in due diverse regioni del Paese, avevano ricevuto grande attenzione mediatica. Il movimento ha pubblicato una dichiarazione sulla sua pagina Facebook, in cui spiega che con l’abbattimento delle croci a Chelyabinsk e Arkhangelsk “non si voleva colpire l’ortodossia come religione, ma esclusivamente la Chiesa russo-ortodossa, come rappresentante dell’ufficio ideologico della banda del partito di governo Russia Unita”.

Nel messaggio si lancia un appello alla “formazione di una nuova Chiesa ortodossa, non legata al Patriarcato di Mosca”. L’abbattimento, con motoseghe, di quattro croci nella notte del 25 agosto, è stato condannato sia dalla Chiesa, che dai difensori dei diritti umani e dalle Pussy Riot. Proprio in protesta contro il verdetto che condannava le tre ragazze della band punk femminista russe a due anni di detenzione per la loro preghiera anti-Putin nella cattedrale di Mosca, un’attivista del gruppo ucraino Femen il 17 agosto aveva tagliato e divelto pubblicamente una croce a Kiev, aprendo la strada ad altri simili gesti di contestazione.

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Anche se il riferimento storico non è esplicito, Narodnania Volia è stato un movimento eversivo attivo a fine del XIX secolo in Russia e che uccise lo zar Alessandro II, nel 1881. Sulla pagina Facebook, creata solo quest’anno e che non riporta altre attività, il gruppo si dice composto da “rivoluzionari-cyberdemocratici, che si battono per l’instaurazione in Russia di un regime di democrazia diretta attraverso i social-network”.

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