Uno spray anti-suicidio per i soldati Usa
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Uno spray anti-suicidio per i soldati Usa

Assoldato dal Pentagono il neurologo Michael Kubek concepisce un areosol a base di tyreostimolina, un ormone antidepressivo che lenirà i disturbi psichici dei marines.

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26 Agosto 2012 - 10.52


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I suicidi tra i soldati dell’esercito Usa sono un fenomeno tanto diffuso quanto inarrestabile (una settantina dall’inizio dell’anno, ma secondo fonti non ufficiali potrebbero essere 116).
Un fenomeno che colpisce in particolare chi è impegnato nei tanti fronti di guerra aperti da Washington nell’ultimo decennio.
Esaurimenti nervosi, depressioni, squilibri della personalità portano spesso al gesto estremo, anche tra gli addestratissimi marines, fiore all’occhiello dell’Us Army.

Così le teste d’uovo del Pentagono, non potendo comunque rinunciare alle proprie campagne, provano a tamponare la ferita: i vertici militari statunitensi hanno chiesto all’équipe del dottor Michael Kubek, neurologo alla facoltà di medicina dell’Università dell’indiana, di trovare una soluzione farmacologica, confidandogli un budget di tre milioni di dollari.
Lavorando sugli effetti antidepressivi della tyreostimolina, un ormone secreto dal cervello, il medico ha ideato uno spray nasale da far inalare d’urgenza a tutti i militi che danno segni di instabilità psicologica: “Conosciamo la tyreostimolina e i suoi benefici dagli anni 70, lo spray è l’unico modo per ottenere effetti rapidi. Ci sarebbe anche l’iniezione lombare, ma in situazioni concitate non è il metodo ideale”, spiega Kucek al quotidiano The Daily, aggiungendo che i farmaci tuttora in dotazione all’esercito sono efficaci “ma troppo lenti”.

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Quando lo spray entrerà a far parte del kit medico dei marine probabilmente l’artificiosa euforia impedirà a molti di compiere gesti autolesionisti, ma il problema sarà solo rimandato perché i danni mentali provocati da una guerra sono molti più duraturi dell’effetto di un aerosol.

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