“Comando di difesa passiva. Test del sistema di allerta mobile”, recita un sms dell’esercito israeliano inviato sui telefoni cellulari dei cittadini. L’esperimento durerà fino a giovedì prossimo e sarà condotto a livello nazionale. Si tratta di un sistema di allarme, che avverte la popolazione di un eventuale attacco missilistico sul Paese. Ma più che un esperimento, sembrano le prove generali per la guerra contro l’Iran. Già venerdì scorso il quotidiano israeliano Yediot Ahronot, a firma dei due editorialisti Nahum Barnea e Shimon Shiffer, aveva parlato dell’intezione di Netanyahu di attaccare il Paese confinante, sempre con il pretesto del programma nucleare di Terhan. La preoccupazione del governo di Tel Aviv si sposta dunque sulla preparazione della popolazione nell’ipostesi in cui missili vengano lanciati dall’Iran o dalgi Hezbollah libanesi, in risposta di un possibile attacco israeliano contro i siti nucleari iraniani.
E intanto oggi arrivano nuove notizie da parte dell’intelligence Usa su uno scatto in avanti del’Iran, nella costruzione di testate atomiche. A scriverlo sono le testate di diverse tendenze politiche di tutto il Paese. Anche il quotidiano progressista Haaretz, che è spesso critico nei confronti del governo Natanyahu, cita un anonimo funzionario israeliano, secondo il quale i servizi statunitensi avrebbero parlato dello sviluppo di una testata atomica “ben oltre quanto noto” agli ispettori Onu. E stando a quanto scrive un altro quotidiano locale, il filo-governativo Israel Hayom, il rapporto americano del National Intelligence Estimate (Nie), parla di “sforzi accresciuti”, per quello che riguard il programma atomico iraniano. Ma al momento Tehran smentisce di aver fatto dei passi in avanti nella militazizzazione del proprio programma. E nessuno dei due giornali al momento ha fornito prove dettagliate o citazioni di fonti dirette.
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