Zine El Abidine Ben Ali, ex presidente tunisino, che attualmente si trova in Arabia Saudita, è
stato condannato da un tribunale militare di Tunisi all’ergastolo per la morte di 43 insorti durante la rivoluzione che ha dato il via alla Primavera araba. Puniti anche gli allora responsabili della sicurezza fino a 20 anni di carcere. Sembra comunque molto difficile che Ben Ali possa essere estradato dall’Arabia Saudita.
L’ex ministro dell’Interno Rafik Belhaj Kacem è stato condannato a 15 anni di prigione e il capo della sicurezza di Ben Ali, Ali Seriati, a 20 per le morti dei manifestanti a Tunisi e nelle città di Sousse, Nabeul, Bizerte e Zaghouan durante le rivolte popolari dell’inizio del 2011. Complessivamente, una quarantina di funzionari e dirigenti dell’ex regime tunisino sono stati condannati a pene tra i cinque e i 20 anni per le uccisioni. Molti già sono stati condannati al carcere per diversi crimini legati alla repressione delle rivolte dello scorso anno.
La sentenza ha provocato aspre proteste in aula, con i familiari delle vittime delusi da quella che a loro dire è una sentenza troppo blanda e i parenti dei condannati non soddisfatti da un processo che reputano non trasparente e politicizzato.