Le lettera avverte che il dicastero “non sarà in grado di assolvere senza problemi a tutte le sue obbligazioni finanziarie”. Tradotto, di pagare i conti. Il messaggio continua informando che non sarà possibile andare avanti senza una riduzione di spese del 10 per cento, ed il segretario generale, Vladimir Curguz, aggiunge che senza una revisione generale del budget per le rappresentanze diplomatiche nell’ultimo quadrimestre del 2012 ”potrebbe essere impossibile anche con il minimo dei fondi necessari”.
Specie negli ultimi due anni, il ministero aveva richiamato più volte le ambasciate al contenimento delle spese. Dopo questo documento si fa ancora più scomoda la posizione di Vuk Jeremic, ministro degli Esteri uscente, che per ricoprire la presidenza annuale dell’assemblea dell’Onu ha chiesto e ottenuto dal governo precedente un “budget” di oltre 7 milioni di dollari. Questa somma da sola equivarrebbe alla meta’ degli stipendi versati a tutto il personale all’estero, e ad un quarto dell’intero bilancio di spesa del ministero.
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