Il sottosegretario agli esteri italiano Staffan De Mistura aveva già annunciato ieri, che la posizione dell’Italia rispetto ai diritti delle donne è ferma. Solo in questo quadro l’Italia potrà dare il suo appoggio al documento finale, che oggi uscirà dalla conferenza di Tokyo sull’Afghanistan. La bozza di quel documento non convince, infatti, il nostro sottosegretario, che ribadisce “è troppo debole sui diritti delle donne e della società civile”. D’altra parte una delle ragioni predominanti della presenza di una forza multinazionale nel Paese, è stata proprio la difesa delle libertà civili e la lotta al burqa.
Le donne sono citate 14 volte con la formula ‘diritti umani, comprensivi delle donne’. E’ una formulazione inaccettabile, fatta come fosse cosmesi. Vogliamo fermezza e chiarezza sul punto”, ha sottolineato De Mistura. L’accordo di sostegno economico a Kabul, che prevede una cifra di 16 miliardi di dollari fino al 2015 e l’appoggio politico alla ricostruzione per almeno dieci anni, dev’essere inserito in un quadro più ampio di libertà civili e democratiche. Tagliando fuori dalle decisioni la metà del Paese – le donne, appunto – il processo di transizione e poi di rinascita dell’Afghanistan non sarebbe completo.