Da ieri è panico in un carcere brasiliano. La polizia brasiliana ha fatto sapere che domenica più di 400 detenuti dalla prigione Jacinto Filho di Aracaju, nel sud-est del Paese, si si sono ammutinati. Armati di tre fucili rubati nelle armerie e di vari coltelli, i detenuti hanno preso in ostaggio 131 persone, la maggior parte parenti venuti a far loro visita. I negoziati sono stati avviati.
Il gesto estremo sarebbe stato compiuto per potestare contro i maltrattamenti subiti dalle guardie. Altro rivendicazione dei detenuti è un servizio di mensa migliore.
La rivolta è iniziata ieri mattina, durante l’orario di visita. Poche ore più tardi nel pomeriggio, i prigionieri hanno bruciato i materassi. In serata sono montati sul tetto. Più di 130 agenti di polizia sono stati poi inviati nei pressi del penitenziario. Intorno 20:30 locali, la luce è stata spenta in tutto il carcere. La polizia ha fatto sapere che i negoziati continueranno senza indugio.
In Brasile, come in gran parte dell’America Latina, il sistema carcerario è in crisi da sovraffollamento, soffre l’influenza di bande criminali e la mancanza di investimenti. Le gangs impongono le loro leggi in carceri spesso fatiscenti e malsani.