Usa-Cina, venti di guerra fredda per il controllo dell'Asia
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Usa-Cina, venti di guerra fredda per il controllo dell'Asia

Sui possibili scenari di questo confronto globale gli studiosi stanno lavorando da anni.

Usa-Cina, venti di guerra fredda per il controllo dell'Asia
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9 Gennaio 2012 - 14.37


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Il “grande gioco” delle potenze, dopo essere andato in scena per circa un secolo in Asia centrale ora sembra spostarsi più a est, nello scenario dell’estremo oriente e del Pacifico. Gli Stati Uniti, per espressa volontà del presidente Obama, stanno facendo della regione la priorità principale per le forze di difesa a stelle e strisce e, ovviamente, il nuovo contendente ora è la Cina. Sui possibili scenari di questo confronto globale gli studiosi stanno lavorando da anni e da Pechino il professor Teng Jimeng, docente di politica estera, avverte Washington. “Questa è una mossa molto sbagliata da parte degli Stati Uniti – sostiene l’accademico cinese – crearsi un nemico è qualcosa di irrealistico e offensivo”.Perplessità sulla linea statunitense vengono espresse anche da studiosi occidentali, come il professor William Callahan, dell’università di Manchester.

“Sembra molto una logica da Guerra fredda -spiega. Ho la sensazione che ci sia ancora una mentalità legata al passato, che vede la politica come un conflitto e una lotta internazionale tra gli Stati Uniti e la Cina per affermare chi abbia il miglior modello economico, di civiltà e ovviamente militare”.Mentre gli americani intensificano la propria presenza nell’area e mostrano i muscoli insieme agli alleati Giappone e Corea del Sud, comunque, la Cina non sta a guardare. I satelliti hanno infatti individuato una portaerei ex sovietica rimodernata nel Mar Giallo e il mondo ha scoperto con sorpresa il nuovo aereo cinese in grado di evitare i sistemi radar.Sulla carta le spese militari degli Stati Uniti restano enormemente più alte rispetto a quelle ufficiali della Cina, che però potrebbero essere almeno del doppio e, per quanto riguarda le truppe, Pechino ha una forza ben superiore a Washington.

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In ogni caso un conflitto sembra essere destinato a essere disastroso per entrambi i contendenti. “Nessuno dei due Paesi può vincere – ribadisce Jimeng – Questa non è una situazione win-win. E’ mutua distruzione assicurata”.E con questa immagine presa direttamente dai momenti più difficili della Guerra fredda si rimane con una domanda per ora senza risposta: l’Asia sarà abbastanza grande per le ambizioni di Stati Uniti e Cina?

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