Libia: ucciso Younis, il capo dei ribelli
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Libia: ucciso Younis, il capo dei ribelli

Sarebbe stato assassinato perché manteneva ancora legami segreti con il Colonnello. Per molti, la sua morte è il segno delle divisioni interne agli insorti.

Libia: ucciso Younis, il capo dei ribelli
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29 Luglio 2011 - 15.17


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E’ ancora giallo sull’uccisione di Abdel Fattah Younis, il capo dei ribelli libici; a dare la notizia della sua morte, dopo che diverse voci si erano diffuse a Bengasi, è stato il portavoce del Consiglio di Transizione Nazionale (CNT) Mustafa Abdel Jalil, che ha aggiunto che il responsabile dell’omicidio sarebbe già stato catturato.

Diverse versioni circolano sulla sua uccisione e su quella di due suoi ufficiali, i cui corpi non sono stati ancora ritrovati; c’è chi parla di un arresto da parte dei ribelli libici, perché sospettato di aver tradito gli insorti e contrabbandato armi al regime del Colonnello Gheddafi; ma c’è anche chi parla di convocazione da parte del fronte di Bengasi per un interrogatorio relativo a “questioni militari” e poi di un successivo agguato, da parte di un gruppo armato; un vero e proprio regolamento di conti che metterebbe in luce le divisioni interne che sussistono all’interno dei gruppi di ribelli e la coesistenza di diverse anime nel CNT. Secondo altre fonti infatti, lo stesso CNT lo avrebbe più volte criticato per i suoi mancati successi militari.

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Il capo di stato maggiore Younis (nominato a marzo) era stato il numero due di Gheddafi e suo amico personale; lo aveva accompagnato nel colpo di Stato del 1969, agendo di fatto come il suo braccio destro in tutti questi anni: il 22 febbraio era passato dalla parte degli insorti di Bengasi, cosa che gli aveva fatto guadagnare una taglia di 4 milioni di dollari voluta dallo stesso Colonnello. Nel corso della conferenza stampa del CNT, all’hotel Tibesti, Jalil ha dato la colpa a Gheddafi di “voler rompere l’unità delle forze ribelli”; ma secondo altri testimoni, alcuni uomini armati del clan tribale di Younis (quella Abdiyat di Tobruk), avrebbero fatto irruzione nell’albergo, accusando il CNT di aver ucciso il loro capo.

In qualità di Ministro degli Interni del governo Gheddafi, Younis era stato in Italia nel mese di dicembre 2010, per incontrare al Viminale il suo omologo Maroni, per la firma di un Protocollo tecnico-operativo per il contrasto dell’immigrazione clandestina via mare, nell’ambito delle concessioni economiche e politiche fatte a Gheddafi in cambio dell’impegno a fermare il flusso di immigrati in partenza dal nord del paese verso l’Italia.

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Ieri in serata , due forti esplosioni sono state udite a Tripoli. Mentre secondo le maggiori agenzie stampa, i ribelli avrebbero conquistato due località vicine ai confini con la Tunisia, Al Ghazaya, usata come base dalle truppe di Gheddafi per lanciare razzi ai ribelli nella vicina Nalut, e Umm Al Fau.

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