Gaza: caro Platini... ti scrivo
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Gaza: caro Platini... ti scrivo

La lettera di 42 squadre di calcio al Presidente della UEFA, perché revochi la decisione che sia Israele ad ospitare il campionato europeo under 21 nel 2013.

Gaza: caro Platini... ti scrivo
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2 Luglio 2011 - 14.48


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di Brbara Antonelli

“Signor Platini, in qualità di calciatori palestinesi, atleti e organizzazioni sportive, siamo sgomenti del fatto che Israele sia stato insignito, nonostante la sua reiterata impunità e la violenta oppressione che esercita sul nostro popolo, dell’onore di ospitare il torneo Under 21 nel 2013.”

Cartellino rosso per Israele. Così inizia la lettera inviata dalla comunità calcistica palestinese di Gaza al Presidente della UEFA, Michel Platini, a pochi giorni dalle finali under 21 che si sono concluse in Danimarca. I firmatari? 42 circoli sportivi gazawi, tra cui quelli di Rafah, di Jabalia e dell’Università di Al Aqsa, 18 manager e calciatori e altre figure di spicco dello sport. Un monito anche perché si ricordi che tra 1400 vittime della brutale operazione militare denominata Piombo Fuso, portata avanti da Israele tra il dicembre 2008 e il gennaio 2009, c’erano anche i calciatori Ayman Alkurd, Shadi Sbakhe e Wajeh Moshate: da quell’assalto su Gaza, anche il Rafah National Stadium, lo stadio nazionale, ne è uscito in macerie, distrutto dai bombardamenti dell’aviazione e dei droni israeliani, come tanti quartieri e aree della Striscia.

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“Siamo scioccati dal fatto che la UEFA darà il beneplacito per ospitare il Campionato europeo Under 21 del 2013 ad un paese che porta avanti un’occupazione illegale e pratiche di apartheid” ha detto il coordinatore della Campagna Cartellino Rosso per l’Apartheid Israeliano, Haidar Eid. Con Gaza ancora in macerie e la sua popolazione stretta da un assedio che la soffoca in una prigione a cielo aperto, la decisione della UEFA “crea l’impressione che Israele sia un paese come tutti gli altri – prosegue Eid – e che abbia il diritto di commettere nuove violazioni e atrocità”.

Una decisione, quella della UEFA, che stupisce dal momento che il suo Presidente nell’ottobre 2010 aveva minacciato Israele di essere espulso dall’Unione se avesse continuato “a impedire al calcio palestinese di crescere e svilupparsi”, dopo che a 6 giocatori della squadra palestinese non era stato permesso di uscire da Gaza per disputare una partita contro la Mauritania.

La barriera voluta da Israele, quel muro di cemento alto oltre 8 metri che la Corte Internazionale di Giustizia nel 2004 ha definito “illegale” e che divide palestinesi da palestinesi, corre a meno di 100 metri dallo stadio Faisal Hussein, scrivono i firmatari. Quello stadio inaugurato ad Al Ram, nel dicembre del 2008, tra Gerusalemme e Ramallah e dedicato alla memoria del dirigente OLP è stato costruito con i finanziamenti arrivati dalla FIFA, Francia, Arabia Saudita e Abu Dhabi. Il calcio palestinese e’ da sempre vittima dell’occupazione israeliana, sebbene in modo informale ci siano stati accordi da parte israeliana, per consentire il normale svolgimento delle attività calcistiche, come segnale di un “gesto umanitario”.

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E le restrizioni di movimento imposte ai palestinesi di Gaza e Cisgiordania, si applicano anche ai calciatori. “Per Israele è routine l’arresto e la detenzione arbitraria – scrivono ancora nella lettera indirizzata a Platini – senza accusa e senza processo, come è avvenuto anche ad un membro della squadra nazionale di Gaza, Mahmoud Kamel As- Sarsak.

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