Stato palestinese indipendente nei Territori occupati, con capitale Gerusalemme Est, in cambio della rinuncia definitiva dei palestinesi al diritto al ritorno nella loro terra d’origine per i profughi del 1948 e riconoscimento del carattere ebraico dello Stato di Israele. Ai profughi verrebbe permesso soltanto di trasferirsi nei territori del futuro Stato di Palestina.
E’ questa la proposta che, secondo quanto riferisce oggi il quotidiano al Quds el Arabi, avrebbe fatto il presidente francese Nicolas Sarkozy al premier israeliano Benyamin Netanyahu che nei giorni scorsi era in visita ufficiale a Parigi. Il giornale aggiunge che Sarkozy ha suggerito inoltre l’organizzazione di una conferenza di pace israelo-palestinese da tenere in Francia e sottolinea che è la prima volta che Parigi accoglie l’idea del riconoscimento del carattere ebraico di Israele.
Quest’ultimo punto rappresenta una delle richieste «irrinunciabili» che gli ultimi governi israeliani hanno presentato alla controparte palestinese. Si tratta di una questione molto delicata per i leader palestinesi di qualsiasi colore ed orientamento politico. Riconoscere Israele quale Stato degli ebrei, finirebbe per sancire una sorta di cittadinanza israeliana di serie A e di serie B, tra ebrei e non ebrei, a danno della minoranza palestinese (non tanto esigua, oltre un milione e mezzo sui 7.7 milioni di abitanti del paese). Vorrebbe anche dire rinunciare automaticamente al diritto al ritorno per i profughi ed i loro discendenti (oltre 4 milioni) che vennero cacciati via dalla Palestina o fuggirono nei paesi vicini durante la guerra del 1948 successiva alla nascita dello Stato di Israele.
Intanto il presidente dell’Anp Abu Mazen, facendo un passo all’indietro, ha detto ieri ad una delegazione di americani ebrei che i palestinesi sono pronti a rinunciare alla dichiarazione unilaterale di indipendenza, il prossimo settembre alle Nazioni Unite, se il governo israeliano tornerà al tavolo delle trattative, rinunciando alla costruzione delle colonie ebraiche in Cisgiordania e Gerusalemme Est. Da parte sua Yasser Abed Rabbo, il segretario del Comitato esecutivo dell’Olp, ha accolto con soddisfazione quella che definisce «la nuova posizione di Hamas», emersa con la firma dell’accordo di riconciliazione con Fatah avvenuta lo scorso 4 maggio al Cairo. A suo dire il movimento islamico si starebbe «avvicinando a grandi passi» alle linee guida dell’Olp nel quale gli islamisti palestinesi dovrebbe entrare nei prossimi mesi. Hamas non ha commentato queste dichiarazioni.
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