di Beatrice Sarzi Amade
Oggi abbiamo un grande potere: quello mediatico. Insorgere ed evitare la messa in onda di tribune oscene, screditando ogni approvazione verso questi politici fascisti, perché si chiamano così, per alcuni potrebbe essere simile alla delazione, ma preciso che la delazione non previene in generale i suoi bersagli, non annuncia la sua intenzione in modo ufficiale, non trova necessariamente la sua fonte nei dati ufficiali.
Ci sono diversi modi per rispettare la democrazia: il primo è rifiutare di opporsi fin dall’inizio ai segni e alle condizioni della sua spadatura e pensare che possa resistere a tutto, anche al peggio. Il pericolo è già incoraggiato, valorizzato da buona parte dei media: dobbiamo dimostrare cecità nei confronti di eletti della Repubblica che sarebbero vettori di una destra estremista.
Quindi sì, mi permetto di dire che tra gli eletti è possibile mettere caos, perché quando il fascismo punta il naso non ci sono giustificazioni possibili alla vigliaccheria o al cinismo degli uni o degli altri. Nessun eletto è così ingenuo da credere che la sua sponsorizzazione sia priva di incidenza e in questo caso insorgere è un atto “democratico”.
È solo la devozione e il sabotaggio istituzionalizzato dei nostri principi democratici.
Non è ora di “collaborare”, nemmeno per omissione storica, i compromessi di coloro che hanno il potere di farlo, re o valletta che siano. Ma il silenzio vince e io mi sono stancata.
Se la mia onestà irretisce, forse sarebbe meglio fare una riflessione ulteriore
