La pace ha una "Via Maestra": Roma, 7 ottobre 2023
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La pace ha una "Via Maestra": Roma, 7 ottobre 2023

La pace ha una “Via Maestra”. Una “Via” che passa per Roma. 7 Ottobre 2023: una data da cerchiare in rosso. Un appuntamento da non mancare.

La pace ha una "Via Maestra": Roma, 7 ottobre 2023
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

8 Settembre 2023 - 19.33


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La pace ha una “Via Maestra”. Una “Via” che passa per Roma. 7 Ottobre 2023: una data da cerchiare in rosso. Un appuntamento da non mancare.

La “Via Maestra”

A darne conto, con una nota pubblica, è Rete Italiana Pace e Disarmo (Ripd).

“Mancano solo 30 giorni al grande appuntamento promosso a Roma dalla società civileper far convergere le iniziative e le azioni dei movimenti sociali sulla “Via Maestra” ispirata ai principi della Costituzione. 

Una rete di più dicento organizzazioni della società civile, tra cui la nostra Rete Italiana Pace e Disarmoha infatti deciso di lanciare una grande mobilitazione nazionale per l’attuazione della Carta fondamentale della nostra Repubblica basata su diritti, lavoro, ambiente, salute. E tra i punti centrali dell’appello condiviso  c’è ovviamente quello per una politica di pace intesa come ripudio della guerra, con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.

Ed è per questo motivo che – rispondendo all’appello lanciato da Vienna dai movimenti per la pace di tutto il mondo per una settimana di mobilitazione globale per il cessate il fuoco e il negoziato – la Rete Italiana Pace e disarmo ha deciso di invitato tutti i pacifisti e le pacifiste ad essere a Roma il 7 ottobre 2023: “per la pace in Ucraina e in tutto il mondo, per i diritti, per la giustizia climatica e sociale, per la democrazia, per il futuro dell’umanità intera”. Nel testo di adesione diffuso da alcune settimane, e a cui hanno già dato la propria adesione decine di organizzazioni, si evidenzia come: “icosti del conflitto sottraggono risorse ai beni pubblici e a una transizione energetica sempre più impellente e necessaria. E mentre la guerra ed il riarmo rischiano di ingoiare tutto, a cominciare dalla democrazia, si affaccia lo spettro del conflitto nucleare anticipato dall’utilizzo di armi proibite come le bombe a grappolo. Questa guerra va fermata subito, anche per fermare la terza guerra mondiale a pezzi e una nuova divisione del mondo in blocchi. Qualunque giudizio si voglia dare su come è stata condotta, oggi,o si passa alla trattativa ad oltranza oppure è guerra ad oltranza, senza più confini e limiti”.

Purtroppo occorre prendere atto del fatto che  nessuna seria iniziativa è stata sinora intrapresa dal nostro Paese e dall’Europa, che pure sono direttamente investiti e che avrebbero risorse politiche per favorire i negoziati. Questo prevederebbe invece la nostra Costituzione che, memore delle due guerre mondiali, nega alla radice che la guerra – anche quella di difesa – possa essere considerata un mezzo per risolvere le controversie internazionali. La difesa, dice la Costituzione, è un “sacro dovere” ma la affida a noi cittadini, non alle armi e agli eserciti. La “Difesa civile, non armata e nonviolenta” ripudia la guerra e difende i principi fondamentali della Costituzione con mezzi compatibili con la pace.

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Restando dunque convinti che nel diritto internazionale e lavorando su un sistema di sicurezza reciproca risieda l’opzione concreta e realistica per  risolvere, con la partecipazione di tutti i Paesi del mondo, le guerre che devastano la Terra la Rete Italiana Pace e Disarmo chiama alla mobilitazione diffusa. Ricordando le proposte avanzate dalla coalizione “Europe For peace” nella grande manifestazione del 5 novembre 2022: “Le guerre e le armi puntano alla vittoria sul nemico ma non portano alla pace: tendono a diventare permanenti ed a causare solo nuove sofferenze per le popolazioni. Bisogna invece far vincere la pace, ripristinare il diritto violato, garantire la sicurezza condivisa. Non esiste guerra giusta, solo la pace è giusta. La guerra la fanno gli eserciti, la pace la fanno i popoli”.

Il 7 ottobre percorreremo insieme le strade che ci portano sulla “via Maestra” della Pace, unendoci alla mobilitazione lanciata in decine di altri Paesi per dire che l’unica vittoria che può salvare l’Umanità è davvero e solo la pace”.

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Un programma, una visione, un impegno di lotta

Lavoro

Aumentare stipendi e pensioni; rinnovare i contratti nazionali detassando gli aumenti; abbattere i divari che colpiscono le donne; introdurre il salario minimo orario; definire una legge sulla rappresentanza per cancellare i contratti pirata e dare valore di legge alla contrattazione nazionale; garantire alle lavoratrici e ai lavoratori il diritto di voto sui contratti che li riguardano

Fisco

Contrastare l’evasione fiscale, le sanatorie e i condoni; aumentare ed indicizzare le detrazioni su salari e pensioni in rapporto all’inflazione reale; promuovere un fisco progressivo a sostegno dei redditi da lavoro e da pensione; no alla flat tax e alla riduzione di aliquote e scaglioni; rendere strutturale la decontribuzione; tassare gli extraprofitti e le grandi ricchezze

Giovani

Favorire il lavoro stabile a tempo indeterminato; cancellare la precarietà; approvare un nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori; portare a compimento la disciplina sull’equo compenso; garantire il diritto allo studio attraverso investimenti mirati per servizi e alloggi

Pensioni

Approvare una vera riforma delle pensioni che superi la Legge Monti-Fornero; garantire la piena tutela del potere d’acquisto delle pensioni in essere

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Stato sociale

Difendere e rilanciare il Sistema Sanitario Nazionale; approvare un piano straordinario di assunzioni nella sanità ed in tutti i settori pubblici e della conoscenza; investire su salute e sicurezza, basta morti sul lavoro; destinare adeguate risorse per le leggi su non autosufficienza e disabilità

Politiche industriali

Realizzare una nuova strategia per affrontare le crisi vecchie e nuove; puntare sulla transizione ambientale ed energetica; riconvertire e innovare il nostro sistema produttivo governando i processi di digitalizzazione. difendere ed incrementare la qualità e la quantità dell’occupazione a partire dal Mezzogiorno.

Pace e costituzione

Costruire la pace e fermare la guerra; applicare i principi ed i valori della nostra Costituzione; contrastare l’autonomia differenziata e il presidenzialismo; chiedere una nuova legge elettorale”.

Articolo 11 della Costituzione 

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

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