Un problema lontano dall’essere risolto: in tutto il mondo, 67 paesi criminalizzano ancora l’ omosessualità e la pratica comporta la pena di morte in 10 stati, sono inoltre 20 i paesi che criminalizzano la diversità di genere. È quanto ricorda, il programma delle Nazioni Unite per l’Hiv e l’Aids(UnAids) alla vigilia della Giornata internazionale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia che si celebra il 17 maggio.
L’organizzazione, che sottolinea come tale criminalizzazione danneggia la salute pubblica globale e causa la perdita di vite umane, esorta tutti i paesi a depenalizzare l’omosessualità come passo vitale per garantire la salute di tutte le persone. L’UnAids ricorda che le persone LGBTQI+ hanno fatto parte di ogni società in ogni paese sin dalla notte dei tempi, ma che continuano ad essere emarginate ed escluse legalmente, culturalmente e socialmente. Inoltre, la criminalizzazione, insieme alla discriminazione e alla violenza dilaganti, impedisce alle persone LGBTQI+ di accedere ai servizi salvavita.
L’organizzazione evidenzia un numero crescente di casi in cui milizie autoproclamate o poliziotti molestano i caregiver che forniscono servizi vitali alla comunità LGBTQI+. Non a caso nei paesi in cui la condotta omosessuale è criminalizzata, la prevalenza dell’HIV è cinque volte superiore tra i gay rispetto ai paesi in cui la condotta omosessuale non è criminalizzata.
Dopo aver ricordato che gli Stati membri delle Nazioni Unite si sono impegnati a far sì che entro il 2025 meno del 10% dei paesi avrà quadri giuridici e politici punitivi che influenzano la risposta all’HIV, l’organizzazione Onu rileva con soddisfazione che i progressi in questo senso non mancano. Il Brasile, ad esempio, è tra i paesi che promuovono i diritti umani delle persone LGBTQI+ e in occasione della Giornata contro l’omofobia, domani, il Ministro della Salute e il Ministro dei Diritti Umani annunceranno che il paese aderisce al partenariato globale per porre fine allo stigma e alla discriminazione legati all’HIV.
«Tuttavia – sottolinea l’UnAids – a questi progressi si oppone la rinascita internazionale di una resistenza ben organizzata che cerca di diffondere pregiudizi e promuovere nuove leggi contro l’omosessualità e le persone trans». «È vitale per la salute pubblica fermare questa spirale discendente», conclude l’agenzia Onu «per un mondo più giusto, equo e solidale è più sano per tutti».