Nemmeno l’arrivo dell’euro ha cambiato così tanto le abitudini degli italiani come a partire dal 2020. Infatti, il nostro paese – così come tutto il mondo – è stato investito da pandemia prima e guerra in Ucraina poi che hanno letteralmente rivoluzionato le nostre vite.
Ecco come.
Si gioca di più
Dove c’è più voglia di cambiare vita, più c’è il desiderio di farlo istantaneamente. Non è certamente un caso che il numero di persone e il fatturato delle slot machine online siano cresciuti notevolmente. Tanti italiani provano con la fortuna a risollevarsi, nella speranza che possano drasticamente cambiare le loro condizioni economiche.
C’è da dire che, comunque, anche le aziende che si occupano di casinò e slot attuano, nei limiti che la legge consente, delle strategie di marketing nonché hanno una innovazione tecnologica, tra intelligenza artificiale e usabilità da vari dispositivi, notevole.
Più viaggi
Sembra un paradosso ma è davvero così. È cambiata totalmente la concezione di vita da questo punto di vista. Come ha sostenuto il patron di Ryanair qualche mese fa, finché non cambiano le condizioni i voli low cost come un tempo non esistono più.
Nonostante ciò, però, le persone continuano a viaggiare e a vedere posti nuovi. In realtà, in questo caso entra il fattore psicologico e sociologico: dopo praticamente due anni di lockdown, tanti cittadini hanno, probabilmente, capito l’importanza di non rimandare più le cose. E se le rimandano, rischiano di non farle più.
Più esperienze, quindi. A discapito, come vedremo, anche degli oggetti che un tempo andavano molto di moda.
Si mangia più spesso fuori
Può essere una scena quasi inusuale se ogni giorno si parla di crisi ma poi i ristoranti e le pizzerie sono piene? In realtà no, perché bisogna considerare due aspetti. Il primo è che, comunque, le peculiarità degli italiani sono cambiate e si è meno propensi a cucinare e più a trascorrere una serata fuori. Infatti, il cibo non viene visto solo come un qualcosa da ingurgitare ma anche come una esperienza che va al di là di cosa si mangia.
Il secondo è che non si vede da questi fattori se c’è la crisi oppure no. Ma le cose da vedere sono altre, come ad esempio la quantità di prestiti e mutui erogati. Ma questo è un altro discorso.
Meno discoteche e vestiti
In discoteca, da mesi, si può andare tranquillamente e non c’è alcun limite di ingresso. Ma, nonostante ciò, faticano a essere pieni come nel 2019. Ciò è dovuto sia al fatto di una preoccupazione inconscia rispetto al Covid-19 o ad altre malattie trasmissibili e anche alla questione del biglietto d’ingresso che, difficilmente, è sotto i 15 euro.
Per quanto concerne i vestiti, invece, questi rientrano tra l’oggettivamente che ha ‘abbassato’ la sua importanza. Si bada di più al voler fare esperienze e, quindi, tra i tagli che sono stati fatti ci sono quelli sul vestiario. Del resto, basta guardare in un giorno qualsiasi se i negozi di abbigliamento sono pieni come una volta.