La popolazione mondiale supera gli 8 miliardi di persone. Lo afferma l’Onu, con l’Unfpa – il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione – che ha individuato alcuni elementi essenziali per spiegare la crescita: l’allungamento dell’età media della vita e l’invecchiamento della popolazione, la riduzione della povertà, delle disuguaglianze di genere, i progressi nell’assistenza sanitaria, l’ampliamento sanitaria.
Le Nazioni Unite parlano di questo momento come di «una pietra miliare» da celebrare e di «un’occasione per riflettere» su «come possiamo creare un mondo in cui tutti gli 8 miliardi di noi possano prosperare».
L’Onu spiega che ci sono voluti circa 12 anni perché la popolazione mondiale crescesse da 7 a 8 miliardi. Ora – rileva – il prossimo miliardo dovrebbe richiedere circa 14,5 anni, arrivando nel 2037; cosa che riflette il rallentamento della crescita globale. Secondo le previsioni la popolazione mondiale raggiungerà un picco di circa 10,4 miliardi di persone durante il 2080, e rimarrà a quel livello fino al 2100.
Il miliardo di persone in più che ci ha portato da 7 a 8, è costituito dal 70% di popolazione in Paesi a reddito basso e medio-basso; per il passaggio da 8 a 9 miliardi, questi due gruppi di Paesi dovrebbero rappresentare oltre il 90% della crescita globale. Da qui al 2050, l’aumento globale della popolazione sotto i 65 anni avverrà interamente nei Paesi a basso reddito e medio-basso.
«Dobbiamo ripensare i modelli di crescita economica e di sviluppo che hanno portato al consumo eccessivo e alimentato la violenza, lo sfruttamento, il degrado ambientale e il cambiamento climatico – afferma l’Onu – dobbiamo comprendere e anticipare le tendenze demografiche, in modo che i governi possano adottare politiche adeguate e allocare risorse per dotare le loro popolazioni di giuste competenze, strumenti, e opportunità».