Djokovic punta Parigi 2024 e ringrazia: "Solidarietà da tanti colleghi"
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Djokovic punta Parigi 2024 e ringrazia: "Solidarietà da tanti colleghi"

In una lunga intervista alla Radio Televisione Serba, il numero 1 al mondo ha ripercorso gli ultimi complicati mesi e tracciato gli obiettivi futuri

Djokovic punta Parigi 2024 e ringrazia: "Solidarietà da tanti colleghi"
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18 Febbraio 2022 - 11.02 Globalsport


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Giovedì sera, il numero 1 del mondo Novak Djokovic ha rilasciato un’intervista di quasi un’ora all’emittente del servizio pubblico radio televisivo serbo, rivelando molto di più sul suo futuro di quanto non avesse fatto alla BBC il giorno prima. Di seguito, alcuni estratti dell’intervista.

SULL’AUSTRALIA: “SARÀ DIFFICILE DA DIMENTICARE, MA VOGLIO TORNARE”

“Ricorderò sempre tutte le cose belle che mi sono successe a Melbourne. Lì ho vissuto molti bei momenti professionali e personali. Nonostante tutto questo, ho un ottimo legame con l’Australia. I risultati che ho avuto a Melbourne dimostrano quanto sono a mio agio quando vado a giocare lì. Tutto quello che è successo quest’anno è stato del tutto inaspettato. Sarà difficile da dimenticare, ma voglio tornare in Australia in futuro e giocare di nuovo alla Rod Laver Arena”.

“Non è stato facile per me guardare la finale, ho dovuto farlo per le circostanze in casa, e sinceramente non avevo voglia di guardarla. Non ho visto tutta la partita, con mia moglie e mio figlio abbiamo fatto anche altre cose in casa. Ero neutrale: chi ha vinto? Beh sicuramente ho perso io, giusto? – dice ridendo. 
Non volevo essere troppo coinvolto emotivamente, volevo essere in campo”.

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L’AMICIZIA CON MEDVEDEV: “MI HA SCRITTO 45 MINUTI DOPO LA FINALE”

“Daniil è un ragazzo estremamente bravo, abbiamo un rapporto fantastico e rispettoso. Penso che apprezzi il fatto che mi sono allenato molto con lui e l’ho aiutato quando era più giovane, gli ho dato consigli e risposto a molti suoi dubbi”.

“Mi ha scritto 45 minuti dopo la finale, e la cosa mi ha sorpreso molto. Il contenuto del messaggio è privato, ma mi è stato molto di supporto. È una persona autentica ed esprime la sua opinione in ogni situazione. Non è sempre politicamente corretto, cosa che a molte persone non piace. Mi ricorda un po’ me stesso in questo senso”.

SULL’INTERVISTA A L’EQUIPE: “ERO POSITIVO DOPO CHE IL GIORNALISTA ERA SBARCATO A BELGRADO”

“È stato un errore. Rispetto il giornalista Franck (Ramella, ndr), è nel tennis da più tempo di me. Abbiamo ritardato quell’intervista per qualche tempo e ho scoperto di essere positivo dopo che era già atterrato a Belgrado. Ho indossato la maschera per tutto il colloquio, ho mantenuto la distanza fisica. Mi sono tolto la maschera per il servizio fotografico, ma sia Franck che il fotografo erano a pochi metri da me. Ammetto che quello che ho fatto è stato egoistico, è stato un errore che ammetto. Capisco che non tutte le persone mi perdoneranno e comprendo i critici”.

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SULLA REAZIONE DEI COLLEGHI: “GRAZIE KYRGIOS, GRAZIE CORNET”

“Rispetto i miei colleghi e capisco che alcuni di loro non hanno voluto parlare, altri mi hanno criticato o non hanno gradito il modo in cui sono entrato in Australia. Vorrei solo che ascoltassero la mia versione della storia. Ma la loro posizione non era facile, c’era grande attenzione su tutta la questione, e comprensibilmente volevano concentrarsi solo su di sé e sul torneo”.

“Nick Kyrgios mi ha sorpreso piacevolmente, ho ringraziato lui e tutti gli altri che mi hanno difeso, Alize Cornet per esempio. Ho ricevuto molti messaggi in privato da alcuni giocatori, ma non volevano parlare pubblicamente. Lo capisco, la situazione era complicata”.

SULLA VACCINAZIONE: “SE QUALCOSA CAMBIA PER LO 0,5% NEL MIO CORPO, LO SENTO”

“Come atleta d’élite, voglio controllare tre volte tutto ciò che entra nel mio corpo. Se qualcosa cambia per lo 0,5% nel mio corpo, lo percepisco. Sono solo cauto prima di prendere qualsiasi decisione, mi prendo il mio tempo e tengo la mente aperta. E in caso mi assumerò la responsabilità della mia scelta e le conseguenze del caso”.

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“Sono per la scelta e l’autonomia di ogni individuo, ogni persona ha il diritto di decidere in materia di salute. Non mi piace essere etichettato e messo nella stessa categoria di certe iniziative o movimenti, non ho mai detto di sostenerne nessuno. Ho sempre cercato di rispettare le scelte di tutti, spero che le persone possano rispettare anche le mie”.

SUL FUTURO: “HO INTENZIONE DI ESSERE A PARIGI NEL 2024”

“Non so cosa mi riserverà il futuro, spero per il meglio e sento di avere ancora tempo. Tutto quello che è successo influenzerà il mio ritorno a Dubai. Cercherò di incanalare tutta questa energia, di trasformarla in carburante sia mentalmente che fisicamente. C’è una motivazione in più, sicuramente”. 

“Una medaglia olimpica, soprattutto d’oro, è sempre un grande augurio. Sfortunatamente, non ho avuto la possibilità di lottare per questo in passato. Ho intenzione di essere a Parigi nel 2024. La partita persa con Zverev a Tokyo ancora mi tormenta”.

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