L'Australia replica all'entourage di Djokovic: "Non è in detenzione, può andare via quando vuole"
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L'Australia replica all'entourage di Djokovic: "Non è in detenzione, può andare via quando vuole"

Le autorità australiane negano che il tennista serbo sia tenuto in stato detentivo, come invece denunciato dall'entourage del campione

L'Australia replica all'entourage di Djokovic: "Non è in detenzione, può andare via quando vuole"
Novak Djokovic
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7 Gennaio 2022 - 10.12


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Il caso Djokovic è diventato ormai un caso a livello internazionale che ha coinvolto principalmente il Paese ospitante, L’Australia, e il Paese di origine del tennista, la Serbia.

Quest’ultima è arrivata addirittura a convocare il suo ambasciatore lì ma le regole per entrare in Australia sono molto rigide e difficilmente il tennista potrà disputare il torneo senza il vaccino.

Le autorità australiane negano che Novak Djokovic sia tenuto in stato detentivo, come invece denunciato dall’entourage del tennista serbo. “Il signor Djokovic non è detenuto in Australia, è libero di andarsene quando vuole e la polizia di frontiera lo aiuterebbe a farlo”, ha detto il ministro dell’Interno Karen Andrews, parlando con l’emittente Abc.

Il campione serbo ha trascorso la notte in un albergo utilizzato dalle autorità israeliane per alloggiare gli immigrati, mentre i suoi avvocati lavorano al ricorso presentato contro l’ordine di espulsione emesso nei suoi confronti.

Il tennista, detentore del titolo degli Australian Open, è stato fermato mercoledì al suo arrivo all’aeroporto di Melbourne, per problemi riscontrati col suo visto di ingresso. Djokovic aveva inizialmente ottenuto un’esenzione vaccinale dagli organizzatori del torneo, che inizierà il 17 gennaio, ma questa non è stata ritenuta sufficiente dalla polizia di frontiera.

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Il campione ha intanto trovato un improbabile alleato in mezzo a una tempesta di giocatori che condannano il suo comportamento, si tratta di Nick Kyrgios. I due hanno scambiato diverse battute verbali negli ultimi anni e Kyrgios è stato uno dei primi giocatori a denunciare il comportamento di Djokovic quando ha ospitato il famigerato Adria Tour nel 2020, un evento in cui diversi giocatori, staff e spettatori hanno contratto il covid-19, ma il tennista australiano scrivendo su Twitter, ha implorato gli australiani di “fare meglio”.

“Guardate, credo fermamente nell’agire, sono stato vaccinato a causa degli altri e per la salute di mia madre”, ha detto Kyrgios. “Ma il modo in cui stiamo gestendo la situazione di Novak è brutto, davvero brutto. Questi meme, titoli, questo è uno dei nostri grandi campioni ma alla fine è umano. Bisogna fare meglio”.

Altrove, altri giocatori hanno espresso il loro sostegno alle circostanze che sta vivendo Djokovic. Il numero 24 del mondo l’americano John Isner ha dichiarato su Twitter: “Quello che Novak sta attraversando in questo momento non è giusto. Non c’è giustificazione per il trattamento che sta ricevendo. Ha seguito le regole, gli è stato permesso di entrare in Australia e ora è detenuto contro la sua stessa volontà. Questa è una vergogna”.

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L’ex campione degli Us Open Marin Cilic si è sentito “molto dispiaciuto” per il serbo. “Per me personalmente, è difficile giudicare qualcosa perché non abbiamo tutti le informazioni complete sul suo caso”, ha detto Cilic.

“È difficile dire in modo costruttivo qualcosa di oggettivo [se] il governo australiano avrebbe dovuto decidere prima o meno. Questo è una loro decisione. Ma guardando la situazione, è decisamente incredibile che sia successo come è successo, specialmente a Novak, che è arrivato qui, e quello che sta ancora succedendo. Sicuramente mi dispiace molto per lui. Spero che la cosa si risolva molto presto”.

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