Il giorno più importante dello sport italiano: storia di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi
Top

Il giorno più importante dello sport italiano: storia di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi

1 agosto 2021, Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi scrivono la pagina più bella dello sport italiano, alle olimpiadi di Tokyo.

Il giorno più importante dello sport italiano: storia di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi
Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs
Preroll

globalist Modifica articolo

1 Agosto 2023 - 15.58


ATF

Il 1 agosto del 2021 è stato il giorno più importante della storia dello sport italiano. In quell’afoso pomeriggio, Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi si sono laureati campioni olimpici nei 100 metri e nel salto in alto alle olimpiadi di Tokyo. Due imprese nel giro di pochi minuti. Riproponiamo il ritratto dei due atleti, pubblicato da Globalist nelle ore successive ai trionfi.

Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi sono i due protagonisti dell’atletica italiana in questo epico pomeriggio italiano di agosto, che nel giro di pochi minuti ci ha regalato due storiche medaglie d’oro. A Tokyo Marcell e ‘Gimbo’ diventano campioni olimpici rispettivamente nei 100 metri (la gara per olimpionica per eccellenza) e nel salto in alto.

In un’estate che sembra magica per i colori italiani, la loro impresa sarà ricordata a lungo nei libri di storia. Classe 1994, tre figli, una vita di sacrifici e una passione per i tatuaggi: ecco chi è in breve Marcell Jacobs, lo sprinter texano che fa sognare l’Italia a cinque cerchi a Tokyo 2020.

Nato a El Paso, in Texas, ma cresciuto sul lago di Garda, il poliziotto velocista è il primo azzurro, in oltre un secolo di Olimpiadi, che l’Italia abbia mai piazzato in finale nei 100 metri.

“Siamo contenti per lui, per i sacrifici che ha fatto e che fa. La sua vita non è semplice e si merita il massimo”, ha commentato la madre Viviana Masini, titolare di un albergo a Desenzano sul Garda, Brescia, commentando le sue imprese olimpiche.

E’ con lei che Marcell è cresciuto, dopo essersi trasferito dal Texas in Italia da bambino, senza il padre militare. E l’amore per i suoi cari è ben che ricambiato dal velocista bresciano. “Peccato solo per la lontananza dalla famiglia”, si è fatto scappare da Tokyo.

“La mia compagna, i miei bambini, mia madre, mi mancano. Il pensiero di loro mi aiuta a superare le difficoltà”, assicurava lo sprinter dai mille tatuaggi al suo debutto olimpico.

E come dargli torto? La famiglia è la sua vera benzina: in particolare, proprio i tre figli, Anthony e Megan avuti dalla compagna Nicole, e Jeremy, nato da una precedente relazione.
Grande, infine, è la passione per i tatuaggi (sul petto, fra gli altri, sfoggia la grande scritta “Crazy long jumper”, ricordo del suo passato da lunghista) e per le sneaker, Dunk e Jordan 1 su tutte. Ama vestirsi “un po’ da tamarro”, ha confessato in alcune interviste.

Gianmarco Tamberi nasce il 1° giugno del 1992 a Civitanova Marche, figlio di Marco Tamberi, ex saltatore in alto e finalista alle Olimpiadi di Mosca del 1980, e fratello di Gianluca Tamberi (che diventerà primatista italiano juniores nel lancio del giavellotto e poi attore).

Divenuto un atleta specializzato nel salto in alto dopo essersi dedicato da ragazzino al basket (era considerato una guardia di ottime prospettive quando giocava nella Stamura Ancona), nel 2009 ha all’attivo un primato di 2,07 m, che migliora l’anno successivo, il 6 giugno a Firenze, arrivando a 2,14 m; a soli diciannove anni, nel 2011, ottiene il record personale conquistando, con una misura di 2,25 m, la medaglia di bronzo agli Europei juniores di Tallinn, in Estonia.

È nel 2011 che Gianmarco Tamberi intraprende la consuetudine di rasarsi la barba solo da un lato: un’iniziativa presa dopo che la prima volta che aveva compiuto questo gesto era riuscito a migliorare il proprio personale di ben 11 cm.

Nel 2015 (anno in cui parteciperà ai Mondiali di Pechino chiudendoli all’ottavo posto) Gianmarco Tamberi, dopo avere già battuto il primato nazionale di Marcello Benvenuti saltando a 2,34 m (un primato detenuto in coabitazione con Marco Fassinotti), diventa il recordman italiano di salto in alto: a Eberstadt, in Germania, salta prima a 2,35 m al terzo tentativo, e poi addirittura a 2,37 m al primo.

Il primato viene ulteriormente migliorato il 13 febbraio del 2016, anche se indoor, con il 2,38 m saltato a Hustopece, in Repubblica Ceca. Il 6 marzo dello stesso anno Gianmarco vince i Campionati Italiani Assoluti di Ancona saltando a 2,36 m, la misura migliore mai ottenuta in Italia da un italiano.

A luglio, ai campionati europei di Amsterdam, Gianmarco Tamberi vince una storica medaglia d’oro saltando 2 metri e 32 centimetri. Pochi giorni dopo gareggia al meeting di Montecarlo dove registra il nuovo record italiano: 2 metri e 39 centimetri. In questa occasione purtroppo si infortuna in modo grave ad un legamento della caviglia: questo evento gli fa saltare i Giochi Olimpici di Rio di agosto.

Arrivano finalmente le Olimpiadi di Tokyo e Gianmarco non sbaglia nemmeno un salto in gara, fino ai 2 metri e 37. Conquista una storica e meritatissima medaglia d’oro, a pari merito con l’atleta del Qatar Mutaz Essa Barshim.

Native

Articoli correlati