Un giorno gireranno un film su questa storia. La favola del secondo portiere, spesso relegato a guardare la partita dalla panchina, che entra a 20 secondi dal termine e para due rigori in un quarto di finale del Mondiale. Il ct osannato per il cambio geniale e la sua nazionale che sogna il primo trionfo nella rassegna iridata. Parliamo dell’Olanda, che vola in semifinale contro l’Argentina dopo il successo per 4-3 sulla Costa Rica ai calci di rigore.
La qualificazione porta in calce due firme. Una è quella del commissario tecnico Louis van Gaal, l’altra è quella del secondo portiere Tim Krul, mandato in campo nei secondi finali dei supplementari e decisivo con 2 rigori parati. «Ci avevamo pensato in anticipo», dice van Gaal spiegando l’insolita sostituzione: poco prima del fischio finale, fuori il portiere titolare Jasper Cillessen e dentro il secondo. Krul non delude, neutralizza due penalty e dà ragione al ct. «Pensavamo che Krul fosse il portiere più adatto per i rigori. Avrete notato che ha sempre scelto il lato corretto su ogni penalty, avevano studiato i rigori della Costa Rica e la nostra mossa ha funzionato», aggiunge van Gaal, che ha puntato sulle qualità fisiche del numero 1 del Newcastle. Krul, alto 1,93 e con un«apertura alarè da condor, »può arrivare a coprire tutti gli angoli«. Ed in effetti lo ha fatto, respingendo le conclusioni di Bryan Ruiz e Michael Umaña. La sostituzione, un inedito assoluto ai Mondiali, probabilmente ha sorpreso anche i giocatori. »Non gli avevamo anticipato nulla, non volevamo che si distraessero. In particolare non avevamo detto nulla a Jesper: sarebbe rimasto deluso. Ne avevamo parlato con Tim, avevamo analizzato ogni aspetto. La mossa ha funzionato. E se le cose non fossero andate bene? Beh, avrei commesso un errore… Nel calcio funziona così«, afferma van Gaal.
Mentre il ct sorride, Krul si gode l’inattesa celebrità. «Non è una situazione normale», dice il portiere. «Ho passato tutta la serata in panchina, abbiamo avuto tante occasioni senza segnare. Poi, all’improvviso, mi sono ritrovato in campo. A quel punto non c’è tempo per pensare: ho parato due rigori e siamo in semifinale…», racconta. «Ho fatto quello che dovevo fare, tutto è andato come sognavo. Avevamo studiato i rigori calciati dalla Costa Rica contro la Grecia. Il segreto? Rimanere in piedi il più possibile», aggiunge prima di dedicare un pensiero a Cillesen: «Dobbiamo ringraziarlo per la vittoria: ha parato tutto quello che c’era da parare, senza di lui non saremmo arrivati ai rigori». Cillesen, relegato improvvisamente al ruolo di riserva, ha esultato con i compagni. Prima, però, ha dovuto metabolizzare la comprensibile delusione: «All’inizio ero un pò frustrato -dice il portiere dell’Ajax-. Ho provato sensazioni contrastanti, ma alla fine conta la squadra». Cillesen, salvo sorprese, ritroverà la maglia da titolare mercoledì contro l’Argentina. Se si dovesse arrivare ai rigori, occhio a Krul.