Il patrimonio culturale italiano è in pericolo: a dirlo è un meteorologo
Top

Il patrimonio culturale italiano è in pericolo: a dirlo è un meteorologo

Il meteorologo Luca Mercalli ha lanciato un allarme durante il diciottesimo Dialogo euromediterraneo sulla Rotta dei Fenici, tenutosi a Marsala.

Il patrimonio culturale italiano è in pericolo: a dirlo è un meteorologo
Preroll

redazione Modifica articolo

25 Marzo 2025 - 17.43 Culture


ATF

“I repentini cambiamenti climatici hanno effetti catastrofici su tutti i siti culturali”. Con queste parole, il noto meteorologo Luca Mercalli ha lanciato un allarme preoccupante durante il diciottesimo Dialogo euromediterraneo sulla Rotta dei Fenici, tenutosi nel museo archeologico di Marsala. Un evento che ha messo in luce una minaccia concreta e imminente per il nostro patrimonio storico e artistico.

Mercalli ha sottolineato come non sia solo Venezia a essere in pericolo, ma un’ampia gamma di siti culturali: “Parchi archeologici, antichi teatri, un complesso di mosaici possono essere danneggiati irrimediabilmente da un’alluvione; un sito vicino al mare rischia di essere sommerso”. Un quadro allarmante che evidenzia la vulnerabilità del nostro patrimonio di fronte all’innalzamento delle temperature e agli eventi meteorologici estremi.

Il meteorologo ha lanciato un appello accorato: “Meno armi e più pannelli solari, pensate ai nostri figli e ai nostri nipoti, che mondo vogliamo consegnare?”. Un invito a riflettere sulle conseguenze delle nostre azioni e a intraprendere scelte sostenibili per il futuro. Mercalli ha poi citato esempi concreti, come i 49 gradi sfiorati a Siracusa, sottolineando come siti come Marsala, Gela e Selinunte siano particolarmente a rischio. L’innalzamento del livello del mare è un’altra minaccia incombente: “Il mare è sempre più caldo, quindi aumenta di volume, è una legge chimica irreversibile: cresce di 5 millimetri ogni anno, entro la fine del secolo salirà di un metro, il che vorrà dire che non so quante città finiranno sott’acqua. Pensiamoci ora prima che sia tardi”.

Gli effetti del clima influenzeranno anche i percorsi turistici: “È impensabile passeggiare tra i templi greci a mezzogiorno in piena estate, quando il termometro segna quasi 50 gradi. Questo cambierà inevitabilmente la qualità delle visite con più aperture in notturna, ma muteranno anche i periodi più ambiti. Ciò che oggi è destagionalizzazione, presto sarà normalità”.

Antonio Barone, presidente della Rotta dei Fenici, ha spiegato l’impegno dell’organizzazione nel monitorare e proteggere i siti culturali: “Abbiamo attivato un circuito virtuoso di strategie e un dialogo continuo tra i suoi soci, questo ci permette di monitorare lo stato dei siti che fanno parte della Rotta e non solo, promuovendo progetti di sostegno alla valorizzazione del patrimonio culturale, e sul turismo rigenerativo, dal Libano al Portogallo, dalla Slovenia a Cipro, fino al Mar Nero”.

Native

Articoli correlati