Il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano – compie 50 anni e li festeggia aprendo al pubblico 750 siti in 450 città italiane grazie ai 16 mila volontari e ai giovani apprendisti ciceroni. Dal secondo piano di Palazzo Reale a Torino, passando da Villa Farnese a Roma e Villa Rosebery a Napoli, fino ad arrivare al Castello svevo di Brindisi, le Giornate di Primavera Fai celebrano il patrimonio culturale e paesaggistico italiano sabato 22 e domenica 23 marzo.
Sarà possibile visitare anche interi borghi, come Loreto Aprutino (PE) e la sua Chiesa di Santa Maria in Piano, ricca delle più suggestive pitture abruzzesi del ‘400 o Gibellina (TP), capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026. Più di una le tappe “green”, fra cui l’Acquedotto medievale di Gubbio (PG) e il paesaggio lunare dei Calanchi di Alianello ad Aliano (MT).
Una new-entry è quella del Collegio Romano, oggi sede del Ministero della cultura, che quest’anno compie mezzo secolo. «Se sono nati lo stesso anno – racconta il ministro Alessandro Giuli riferendosi al FAI e al MIC- è perché provengono da una medesima matrice: la tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio».
Il presidente del Fai Marco Magnifico aggiunge che i due enti «non hanno solo la stessa età, ma ci accomuna anche una strepitosa rete territoriale, il ministero con le sovrintendenze, il Fai con le delegazioni. Senza, poco potremmo fare entrambi. Chiunque si senta investito del compito di salvaguardare il patrimonio che il passato ci ha lasciato».