Ventiquattro opere, come quelle esposte alle Scuderie del Quirinale nella mostra del 2010, l’ultima grande monografica dedicata all’artista che ha rivoluzionato la pittura del Seicento. Ora, in un luogo simbolico della sua storia, Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, torna a Roma con una straordinaria selezione di capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, in contemporanea al Giubileo.
Alla mostra troveremo il Caravaggio mai visto, il “Ritratto di Maffeo Barberini”, olio su tela di una collezione privata di cui lo Stato italiano sta trattando l’acquisto; il“Martirio di sant’Orsola”, grazie ad un prestito di Intesa Sanpaolo del suo capolavoro in Gallerie d’Italia Napoli, che ha rivelato nuove sorprese dopo un recente restauro; la “Flagellazione”, uno dei capolavori più iconici di Capodimonte. Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano a Palazzo Barberini “Caravaggio 2025”, a cura di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon. A questa presentazione hanno contributo la Galleria Borghese con la sua collaborazione, la Direzione Generale Musei-Ministero della Cultura con il suo supporto e il Main Partner Intesa Sanpaolo con il suo sostegno.
Uno tra i progetti più importanti e ambiziosi dedicati al pittore formatosi a Milano, ma conosciuto dal mondo intero a Roma. Nella capitale italiana ebbe committenze prestigiose e non solo. Era anche il protagonista di avventure violente, come la fuga a Malta, con luoghi soggiorni in Sicilia e a Napoli. Nella mostra ci saranno dipinti autografi, un percorso tra opere difficilmente visibili e nuove scoperte in uno dei luoghi di connessione tra l’artista e i suoi mecenati. Nella presentazione delle Gallerie nazionali di Arte Antica si legge che l’obiettivo è quello di offrire una riflessione sulla rivoluzione artistica e culturale dell’artista, esplorando per la prima volta l’innovazione che introdusse nel campo artistico, religioso e sociale del suo tempo.
Il “Ritratto di Maffeo Barberini”, recentemente riapparso al pubblico dopo oltre sessant’anni, sarà esposto per la prima volta accanto ad altri capolavori del Merisi, insieme a l’ “Ecce Homo”, che dal Prado di Madrid rientrerà in Italia per la prima volta dopo secoli. Ci saranno anche la “Santa Caterina” del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e “Marta e Maddalena” del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini. Prestiti eccezionali esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro. La mostra permetterà di rivedere insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, “Giuditta e Oloferne” di Palazzo Barberini, il “San Giovanni Battista” del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il “San Francesco in estasi” del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford. Troveremo anche altre opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i “Bari” del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.
La mostra che si svolgerà a Roma ci fornisce un percorso nella pittura di uno degli artisti che ha segnato maggiormente la storia dell’arte e l’immaginario del pubblico con i suoi chiaroscuri, la luce narrante, le prospettive serrate, le composizioni ardite e la sua vita anticonvenzionale. Il percorso è articolato in 4 sezioni e guida il pubblico alla scoperta dell’intera parabola artistica del Merisi, coprendo un arco cronologico di circa quindici anni, dall’arrivo a Roma intorno al 1595 alla morte a Porto Ercole nel 1610.Inoltre, durante tutto il periodo della rassegna si potrà ammirare il “Giove, Nettuno e Plutone”. Si tratta di un unico dipinto murale eseguito da Caravaggio nel 1597, realizzato durante la sua giovane età. Il dipinto si trova all’interno del Casino dell’Aurora di Villa Ludovisi, all’epoca appartenente al cardinal Francesco Maria Del Monte, l’uomo che fu il primo e più appassionato mecenate-protettore dell’artista. Una meraviglia mai accessibile.