"La Gabriella e le ragazze", come dobbiamo ricordare Tina Anselmi

In occasione della Giornata Internazionale della Donna uno spettacolo teatrale per ricordare la figura della politica italiana e riflettere sullo stato dei diritti delle donne.

"La Gabriella e le ragazze", come dobbiamo ricordare Tina Anselmi
Fonte: www.fondazioneaida.it
Preroll AMP

redazione Modifica articolo

4 Marzo 2025 - 21.18 Culture


ATF AMP

La Gabriella e le ragazze andrà in scena a Verona in prima nazionale il 7 marzo al teatro Camploy, in occasione della celebrazione della giornata internazionale delle donna dell’8 marzo. Un racconto intimo di Tina Anselmi, politica e partigiana italiana, vista attraverso gli occhi di due operaie tessili (interpretate da Eliana Crestani e Benedetta Conte) che occuparono la fabbrica dove lavoravano in una notte del dicembre del 1977. Sul palco, giganti rocchi di filato tra cui le attrici si muovono, fili da sbrogliare, “[…] proprio come sono da sbrogliare le questioni legislative, soprattutto quelle legate ai diritti delle donne”, spiega così la regista Anna Tringali la simbologia delle scene di Luca Zanolli.

Top Right AMP

Le due protagoniste sono Lina, sindacalista che nasconde però un segreto che risale alla seconda guerra mondiale e Irene, operaia più giovane, che non riesce a lasciare il marito violento, perché il suo stipendio (più basso di quello del marito) non le consente di mantenere lei e il figlio. Le vicende personali delle protagoniste si intrecciano con la ricorrente presenza di Tina Anselmi, compagna sindacalista di Lina. Anselmi, che ha partecipato alla Resistenza col nome di battaglia di Gabriella (riferimento all’arcangelo Gabriele) è una figura che oggi dovremmo ben tenere a mente, in un momento in cui le battagli acquisite di donne e minoranze sono messe in discussione.

Fu la prima donna ad essere ministra della Repubblica, come ministra del Lavoro si battè per la parità salariale, lotta che per lei affondava le radici nei lunghi anni di militanza sindacale; mentre, quando ricoprì il dicastero della Salute nel 1978 firmò la legge 194, nonostante provenisse dalla Democrazia Cristiana, dimostrando come l’essere cattolici possa coniugarsi con l’impegno politico e sociale laico.

Dynamic 1 AMP

“In questo spettacolo tutto al femminile, la grande Storia si riflette nella quotidianità di due donne che si rimboccano le maniche e persino nella storia di tutti noi”: queste le parole di Simone Dini Gandini, curatore della drammaturgia dell’opera e nuovo co-direttore artistico di Fondazione Aida, che si occupa della realizzazione di progetti culturali rivolti a scuole e famiglie, per la crescita di cittadini migliori. “Le protagoniste con le loro vita sono frutto d’invenzione, ma ogni singolo elemento prende le mosse dalla vita e dall’impegno di Tina Anselmi”, prosegue Dini Gandini.

L’impegno di Tina Anselmi ha origine il 26 settembre del 1944, giorno in cui i fascisti obbligarono tutti i cittadini di Bassano, comprese le studentesse della sua scuola ad assistere all’impiccagione di trentuno ragazzi innocenti lungo il viale alberato. Fu l’evento che la convinse ad entrare nella Resistenza, come staffetta tra le formazioni antifasciste venete. Nel dopo guerra l’impegno sindacale, prima con la CGIL e poi la fondazione della CISL, passando per la dirigenza della FIOT (sindacato dei lavoratori tessili), che la farà giungere al 1976 a divenire ministra del Lavoro e della Previdenza Sociale (prima donna, dopo 885 uomini) e a battersi per la parità salariale tra uomini e donne.

“La nostra storie ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile. Una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati, attraverso la responsabilità di tutto un popolo. Dovremmo riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni, non è solo progresso economico. È giustizia, è rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace”: queste sono le parole di Tina Anselmi che non dovrebbero essere dimenticate. Più volte il suo nome venne fatto per la presidenza della Repubblica, ma non andò mai in porto. 

Dynamic 1 AMP

Lo spettacolo teatrale è inserito all’interno del programma della manifestazione della Giornata internazione dei Diritti della Donna “Il potere delle donne – 8 marzo 2025”, promosso dall’Assessorato alla Parità di Genere del Comune di Verona, e oltre la serata del 7 al teatro Camploy, sarà ripetuto l’8 marzo a Bassano del Grappa al Teatro Remondini. Per avere maggiori informazioni, clicca qui.

FloorAD AMP
Exit mobile version