“To be”: la denuncia dei canoni estetici irraggiungibili

Presentato per la prima volta oggi al cinema Farnese di Roma, il nuovo film di Maurizio Forestieri invita i giovani ad abbracciare l’essere piuttosto che l’apparire. In onda il 7 febbraio in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo.

“To be”: la denuncia dei canoni estetici irraggiungibili
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5 Febbraio 2025 - 21.56 Culture


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Andrà in onda il 7 febbraio alle 16.10 su Rai3 e alle 19.10 su Rai Gulp il film d’animazione “To be” di Maurizio Forestieri. Prodotto da Graphilm in collaborazione con Rai Kids, Forestieri propone in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo un tema che vuole celebrare l’importanza di non piegarsi ai canoni estetici imposti al giorno d’oggi da media e social network. 

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Lo fa adottando lo stesso linguaggio dei ragazzi, ovvero creando un mondo virtuale di nome “Beautyverse” in cui tutti gli studenti del Liceo Plauto 4.0 hanno un proprio avatar e possono cancellare qualsiasi difetto fisico a piacimento. La protagonista è la minuta e poco appariscente Jamila, con un talento naturale per la pittura. I suoi amici la convincono a entrare nel metaverso per partecipare a un concorso in cui sarebbe stata incoronata come la più bella ma anche la più talentosa. 

A Beautyverse tutto è possibile: ogni difetto fisico può essere cancellato, i quadri dipinti da Jamila prendono vita e lei può diventare bellissima grazie all’aiuto di qualche filtro. Proprio grazie ai filtri, la ragazza riesce ad attirare l’attenzione del ragazzo più bello della scuola, ma è dell’avatar di quello più deriso che si innamora, Egan. Entrambi sono presi in giro per il loro aspetto fisico: lui perché sovrappeso, lei perché troppo magra. Vengono derisi, scherzi malvagi sono orditi costantemente contro di loro, fin quando non hanno il coraggio di reagire e accettarsi per ciò che sono.

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Il film è stato proiettato per la prima volta al cinema Farnese di Roma davanti a una platea di studenti che ha benevolmente accolto il tema, rivolgendo anche domande al regista, da curiosità tecniche a quelle sul significato del film. Forestieri ha affermato che il suo intento fosse quello di parlare di come «ogni giorno i ragazzi cercano di apparire per quello che non sono, e questo può diventare molto pericoloso». 

Infatti, la sua preoccupazione e quella del suo team è anzitutto quella di un genitore:«Prima che autori – dice Anna Licia Pisanelli di Graphilm, autrice del soggetto e della sceneggiatura insieme al regista – io e Maurizio siamo genitori: oggi gli standard estetici sono irraggiungibili e generano ansia, oltre che una distorta percezione di sè». 

È così “To Be” invita i giovani innanzitutto a farsi scivolare addosso il bullismo, ma soprattutto a riflettere non sull’apparire bensì, come propone il titolo, sull’essere.

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