Al via un progetto di ricerca universitario tra alchimia, magia e altre pratiche occulte
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Al via un progetto di ricerca universitario tra alchimia, magia e altre pratiche occulte

Prende il nome di “Mosaic” il primo grande disegno di ricerca che esplora le fonti delle scienze nascoste islamiche e cristiano-orientali dalla tarda antichità al XIX secolo a partire dall’Iberia all’India, in una vasta successione di lingue.

Al via un progetto di ricerca universitario tra alchimia, magia e altre pratiche occulte
Il Professore Matteo Martelli dell'Università di Bologna a capo del progetto (Foto unibo.it)
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10 Gennaio 2025 - 16.01 Culture


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Discipline come l’alchimia, l’astrologia, la geomanzia o la magia rappresentano quelle scienze denominate “occulte” che hanno permesso agli antichi di interpretare la natura e di raccogliere osservazioni e conoscenze che troviamo riportate nei libri di storia della scienza e della tecnologia. Nonostante siano state oggetto di studio attraverso tesi e osservazioni, oggi conosciamo ancora poco dei complessi intrecci avvenuti nei secoli tra queste scienze, in particolare nel mondo tardo-antico, islamico e cristiano-orientale.

A riportare l’attenzione su questo intrigante e articolato insieme di pratiche sarà MosaicMapping Occult Sciences Across Islamicate Cultures, ossia un nuovo grande piano di ricerca Synergyfinanziato con circa 9 milioni di euro dallo European Research Council (ERC). A conquistare questo ERC Synergy Grant è stato il professore Matteo Martelli del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna.

“Mosaic è il primo grande progetto di ricerca che indaga le fonti delle scienze occulte islamiche e cristiano-orientali dalla tarda antichità al XIX secolo e dall’Iberia all’India – ha dichiarato il docente – in un vasto continuum di lingue, tra greco, siriano, arabo, persiano e turco. Esploreremo un ampio patrimonio di testi e artefatti finora largamente trascurato, per comprendere meglio la costruzione storica delle scienze naturali e matematiche e mappare i percorsi di diffusione e incrocio delle scienze occulte nel mondo islamico e bizantino”.

Al progetto parteciperanno anche l’Università Catholique de Louvain, la FAU Erlangen-Nurnberg, la University Of South Carolina e l’Universitat Autònoma de Barcelona. In questo modo, il programma sperimentale andrà sicuramente a creare un’eccezionale rete di collaborazioni internazionali e competenze sinergiche, con l’obiettivo di formare una nuova generazione di studiosi qualificati a condurre nuove ricerche su queste fonti.

Il loro studio sarà condotto in dialogo continuo con gli scienziati per ricercare le basi scientifico-tecnologiche su cui poggiano i testi studiati. La squadra di ricercatori si occuperà del lavoro sperimentale cercando di identificare, catalogare e interpretare numerose fonti altamente tecniche sulle pratiche occulte del passato. Le fonti delle diverse discipline, che spaziano dall’alchimia alle arti magiche, saranno esaminate ricostruendo sia il loro contesto teorico sia, quando possibile, analizzando gli aspetti pratici e tecnologici con una serie di ricostruzioni empiriche.

La parte più importante della ricerca si svolgerà comunque presso l’Università di Bologna, sotto l’attenta supervisione del Dipartimento di Chimica “G. Ciamician” e del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, per valutare la concretezza reale di queste fonti e comprendere meglio i fondamenti e le osservazioni raccolte. Una volta concluso il progetto dagli studiosi, il patrimonio di testi e di pratiche che sono state scoperte verrà reso pubblico e potrà essere consultato attraverso traduzioni, edizioni di critica ed esposizioni ad eventi. È in programma, inoltre, lo sviluppo di una serie di strumenti digitali in modo da offrire a tutte le persone interessate una base di conoscenze da cui partire per continuare a far ricerca su questi argomenti.

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