Ha parlato dalla Capitale albanese il famoso dirigente italiano, Roberto Vegni, attualmente a capo di una delle più importanti competizioni ciclistiche. Tanti i temi toccati, dai nuovi investitori al futuro di uno dei più grandi corridori di tutti i tempi, soffermandosi anche sulle voci che vedono una possibile cessione del Giro d’Italia a fondi stranieri. “Non credo che il Giro sarà venduto, anche se questa è una decisione che spetta alle sfere più alte ed in particolare al nostro presidente Urbano Cairo, è molto più probabile che ci possa essere un grande investitore per poter continuare a crescere”.
È con queste parole che Vegni apre l’intervista al quotidiano spagnolo Marca, rispondendo quindi ai dubbi dei giornalisti su un possibile passaggio di consegne per la gestione della corsa.
Il direttore si trova in Albania per la presentazione delle prime tre tappe del Giro, soprannominate “La Grande Partenza”, che si svolgeranno da metà maggio in poi proprio in quel paese.
Non poteva mancare, infatti, una riflessione sulle caratteristiche delle prove: “Quelle in Albania saranno tre frazioni interessanti, in cui gli uomini di classifica già si metteranno in evidenza. La prima e la terza sono tappe per gente forte, la seconda invece una crono che farà venire fuori gli specialisti, chi non lo è sarà messo a dura prova.”
C’è poi un altro tema che tiene banco e da cui il direttore non poteva esentarsi dal rispondere, il futuro di Tadej Pogačar, ciclista sloveno considerato da molti uno dei più grandi di sempre, tre volte vincitore del Tour de France, che non ha ancora sciolto le riserve riguardo la sua partecipazione alla competizione. “Aspettiamo la sua decisione, ma penso che sarà difficile rivederlo al via”.
Infine, una battuta sulla situazione degli italiani nel ciclismo: “Un nuovo Nibali? Non credo che arrivi tanto presto, lui è un corridore speciale, un’icona del ciclismo italiano”, conclude Vegni.