Il lockdown per i non vaccinati è stato il grande tema degli ultimi mesi insieme all’obbligo vaccinale, dato che entrambi camminano di pari passo. Ma con l’onda d’urto che sta provocando la variante Omicron un intervento in questo senso non è più rinviabile.
“Nei prossimi giorni assisteremo a una moltiplicazione dei contagi che supererà di molto le aspettative del passato, in queste condizioni andremo rapidamente verso i 100mila positivi al giorno”. A dirlo Roberto Battiston, professore di Fisica all’Università di Trento, in una intervista a “la Stampa”.
Davanti alla velocità di contagio della variante Omicron, Battiston commenta: “Guarderei forse alla Germania, dove hanno disposto un lockdown per i non vaccinati e, capo a un mese, hanno sensibilmente ridotto il numero di casi gravi e di decessi.
Replicare uno schema simile da noi vorrebbe dire proteggere una frazione di meno del 10% dei cittadini, senza penalizzare il restante 90%: così li mettiamo al riparo dall’infezione, con possibili esiti gravi, ed evitiamo di mandare in crisi il sistema sanitario”.
Sulla previsione di quando arriverà il picco di Omicron, il professore non si sbilancia: “Ci sono troppe variabili da considerare, a cominciare dal contesto che continua a variare e dai nuovi interventi che definirà il governo.
Impossibile stimare l’andamento nelle prossime settimane. L’obiettivo che, in ogni caso, deve guidare le decisioni è quello di tenere basso il picco, di limitare questa rapidissima crescita del numero dei contagi.
Tutto dipende dagli strumenti che verranno usati per diluire il fenomeno nel tempo, per limitarne gli effetti: un conto è avere il 10% della popolazione infettata in 10 mesi, un altro in 15 giorni. Credo che, di fronte alla situazione che si è creata, il governo dovrà prendere nuovi provvedimenti entro breve”.
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