“Un quarto delle persone che ancora non si sono sottoposte a vaccinazione anti Covid hanno un comportamento viziato dalle fake news. Da una recente ricerca, infatti, emerge che il 25-26% circa di soggetti non sono no vax a priori ma hanno dubbi determinati dalle notizie sulla sicurezza e sull’efficacia del vaccini”. A raccontarlo è il virologo Giovanni Di Perri, direttore Malattie infettive dell’ospedale torinese Amedeo di Savoia per il quale è necessario “riprendere la strada maestra, dando messaggi univoci, basati sull’evidenza scientifica”.
“Le manifestazioni no vax hanno una vivacità sproporzionata rispetto alla percentuale di persone che rappresentano e oggettivamente sproporzionata anche rispetto al tipo di recriminazione”, prosegue Di Perri che spiega: “in passato non ho notizia di analoghe manifestazioni fatte da ubriachi che chiedevano di poter guidare in stato di ebbrezza o da fumatori che ritenevano ingiusto non poter fumare al chiuso insieme agli altri.
Nelle manifestazioni no vax quello che sfugge è un concetto basilare della civiltà, ossia il rispetto dell’altro: a loro non viene chiesto di vaccinarsi solo per proteggere se stessi, certo con un 70enne insisterei molto di più sulla sua salute, ma viene chiesto di vaccinarsi come un’azione collettiva per proteggere gli altri”.
Un ruolo che, secondo il virologo, si può svolgere anche con la prevenzione e incoraggiando i cittadini ad accostarsi alla sanità con fiducia. Un obiettivo che è alla base di ‘Tennis & Friends’ in programma il 25 e 26 settembre al Circolo della Stampa Sporting che offrirà accanto a sfide di vip sul campo da tennis 50 aree dedicate alla prevenzione dove sarà possibile effettuare screening, check up e vaccinarsi fino ad esaurimento delle scorte.
Argomenti: covid-19