Il tifo scatenato ( e comprensibile) per la vittoria dell’Italia agli Europei preoccupa e non poco gli esperti, che hanno visto tale occasione come una proficua occasione di trasmissione del virus.
“La gioia per la vittoria degli Azzurri” agli Europei di calcio “è condivisa e condivisibile, ma il fatto che strillarsi addosso in moltitudine aumenti il rischio di trasmettere l’infezione da coronavirus è un assioma. Auguriamoci che ci vada il meglio possibile, contando sul fatto che a festeggiare in piazza sono stati soprattutto i giovani i quali, in genere, hanno meno rischi di malattia grave.
Comunque l’incubazione di questa infezione è abbastanza breve e in capo a una settimana-10 giorni vedremo gli effetti sui contagi”. Lo dice Massimo Galli, responsabile di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, commentando le immagini dei festeggiamenti di ieri dopo la vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra.
Questi ‘bagni di folla’ rappresentano “un problema perché facilitano la diffusione dell’infezione – sottolinea – Il virus sta camminando. I dati ci dicono che le infezioni, già prima di ieri sera, stavano un po’ salendo, per effetto, verosimilmente, della variante Delta. La scorsa settimana c’è stata già un’allerta del ministero della Salute sull’aumento di segnalazioni di casi di variante Delta in Europa tra turisti e tifosi, da Spagna, Portogallo, Russia, Finlandia. Avremo un aumento delle infezioni. Questo è certo”, afferma Galli.
“Sono ragionevolmente convinto che, grazie alle vaccinazioni che abbiamo già fatto, non verranno colpite persone più fragili – precisa però – E che, se si infetteranno, non avranno malattie gravi. Questa è l’unica cosa che conforta. Ci sarà qualche caso disgraziato di persone che con la vaccinazione non hanno avuto risposta, e non lo possiamo ignorare. Non mi piacerebbe che si affermasse l’opinione di Boris Jonhson che parla di ‘perdite accettabili’. Questo ripugna parecchio perché non esistono ‘perdite accettabili'”.
Galli preoccupato: "Tra dieci giorni capiremo gli effetti dei festeggiamenti"
Il responsabile di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano: "Sono ragionevolmente convinto che, grazie alle vaccinazioni che abbiamo già fatto, non verranno colpite persone più fragili"
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12 Luglio 2021 - 17.15
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