I pediatri chiedono di vaccinare gli adolescenti
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I pediatri chiedono di vaccinare gli adolescenti

La raccomandazione: "Immunizzare solo ragazzi con malattie non è approccio valido ed efficace contro pandemia"

Vaccinazione dei giovani
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21 Giugno 2021 - 12.26


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Vaccinare “tutti i bambini e gli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni privi di controindicazioni per gli specifici vaccini autorizzati per età”. E’ una delle raccomandazioni della Società italiana di pediatria, che chiarisce la sua posizione sulla strategia vaccinale Covid per la fascia pediatrica e adolescenziale in un documento con 8 punti. Nel nostro Paese tra tutti i casi (4.218.979) e i decessi (125.058) diagnosticati per Covid-19 al 9 giugno, il 5,5% (231.338) con 11 decessi riguarda bimbi da 0 a 9 anni, mentre il 9,6% (406.460) con 15 decessi riguarda la fascia di età 10-19 anni.

La Sip, pur condividendo la priorità vaccinale per categorie a rischio, non ritiene la strategia di vaccinare contro Covid-19 solo pazienti pediatrici con malattie pregresse “un approccio valido ed efficace per contrastare l’attuale pandemia, che necessita piuttosto di un intervento vaccinale globale, in tutte le età e in tutti i Paesi del mondo”. Inoltre. “la tempestività del raggiungimento delle alte coperture vaccinali nelle fasce pediatriche ed adolescenziali permetterà anche di beneficiare di una prossima apertura dell’anno scolastico in sicurezza”.

I pediatri raccomandano, dunque, “l’utilizzo di qualsiasi vaccino Covid-19 (purché approvato da Ema e da Aifa), secondo i tempi e le modalità di somministrazione previsti per le specifiche fasce di età”, “la somministrazione del vaccino Covid-19 anche senza attenersi a specifici intervalli di tempo rispetto ai vaccini previsti dal vigente Piano nazionale di prevenzione vaccinale, se non quelli minimi necessari per valutare eventuali eventi avversi (15 giorni)”; “nel caso di minore con anamnesi di pregressa infezione da Sars-Cov-2, un intervallo di almeno 90 giorni tra la diagnosi di infezione o la somministrazione di eventuali anticorpi monoclonali e la prima somministrazione del vaccino Covid-19”.

Fra le altre raccomandazioni, “non prescrivere farmaci finalizzati alla prevenzione degli eventuali eventi avversi postvaccinici; guidare gli adolescenti e le loro famiglie verso un percorso vaccinale libero e consapevole; informare i genitori sulle modalità per la gestione dei più frequenti segni e sintomi postvaccinici, ma soprattutto in merito alle tempistiche per contattare il proprio medico di riferimento per beneficiare di ulteriori specifiche informazioni”. Infine, la Sip raccomanda di “ribadire con forza agli adolescenti ed alle loro famiglie il valore del continuo e costante rispetto delle norme per il contenimento e la diffusione del Sars-CoV-2, anche dopo vaccinazione e fino a quando non verranno formalizzate specifiche indicazioni da parte degli Enti regolatori nazionali”.

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