Palù sulle dosi di AstraZeneca ai giovani: "La responsabilità spetta al ministero della Salute"
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Palù sulle dosi di AstraZeneca ai giovani: "La responsabilità spetta al ministero della Salute"

Il presidente dell'Aifa: "Sarà il ministro a pieno titolo a dire quale sarà la decisione. Dobbiamo aggiustare nostre conoscenze sulla base delle evidenze"

Giorgio Palù
Giorgio Palù
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10 Giugno 2021 - 10.36


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Gli ultimi casi di trombosi hanno risollevato la polemica sul vaccino AstraZeneca, consigliando la sua somministrazione a chi ha più di 40 anni, per ridurre gli infinitesimali rischi di trombosi.

Il parere sull’uso del vaccino AstraZeneca, e la relativa comunicazione, spetta al ministero della Salute.

Lo ha detto detto il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Giorgio Palù.

Attualmente, AstraZeneca è raccomandato per soggetti over 60. Chi ha avuto la prima dose senza problemi, è destinato a ricevere anche la seconda.

“Stiamo discutendo in queste ore, l’Aifa il suo parere l’ha dato, ieri ci siamo riuniti con il Cts, ma credo che adesso la responsabilità – sia del parere che della comunicazione – spetti al ministero della Salute. Noi abbiamo una regola di condotta e posso anticipare che su questo sarà il ministro a pieno titolo a dire quale sarà la decisione”, ha detto Palù, intervenuto al Pharma Talk online dell’Academy Business School di Rcs, commentando i pronunciamenti, attesi a breve, sull’opportunità di raccomandare il vaccino anti-Covid AstraZeneca solo oltre una certa soglia età.

“La comunicazione è importante – ha sottolineato Palù – soprattutto per una malattia che è nuova. La scienza che ci ha fornito mai come prima dei vaccini efficacissimi nel giro di 9 mesi, gli studi validativi ci hanno messo così poco tempo fatti su decine di migliaia di persone ma – ha sottolineato – quello che ci sta insegnando è il campo cioè la vaccinazione di massa della popolazione. Stiamo anche noi imparando, la scienza si adegua – ha chiarito – e non è scienza quello che non è falsificabile come diceva Popper e quindi dobbiamo aggiustare le nostre conoscenze sulla base di quelle che sono le evidenze. Oggi – ha aggiunto Palù – siamo in una fase di bassa prevalenze dell’infezione per cui dobbiamo commisurare i rischi-benefici a questa fase”.

Ma “credo che sia importante – ha ribadito il vertice dell’Aifa – che la comunicazione venga lasciata a poche persone che hanno competenza scientifica e che sanno dire alla società che ascolta e che spesso è frastornata, e dare i consigli minori in una situazione che è in dinamico sviluppo. Qua mi fermerei perché credo che la parola passerà oggi al ministro”.

 

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