E’ percorribile la strategia di somministrare una sola dose a tutti, ritardando il richiamo, come si fa in Gran Bretagna? ”È una strategia possibile quella di favorire una vaccinazione più rapida, anche se non ottimale, del doppio di persone” dice Nicola Magrini, direttore dell’Agenzia italiana del farmaco in un’intervista al Corriere della Sera, precisando che “la scelta finale spetterà al Governo”.
La sua idea è che certamente è “meglio indossare due scarpe buone che una sola malandata”, la situazione di oggi in Italia è “meno grave” di quella che portò i britannici a cambiare strategia, e in generale “credo sia meglio dare la doppia dose al numero giusto di persone piuttosto che una sola al doppio di persone”.
Altro tema, il vaccino russo. “Sputnik ha dati interessanti, ma andrà approvato prima dall’Ema, come Unione Europea. Se l’Italia volesse fare una decretazione d’urgenza per saltare questo passaggio, è una scelta politica, non tecnica” dice Magrini. “Sulla rivista Lancet sono stati pubblicati risultati molto interessanti cui si è aggiunto il parere positivo e isolato di un gruppo dello Spallanzani, che di fatto però non aggiunge nulla , anzi crea qualche dissonanza. Sputnik andrà approvato e soprattutto validato con una visita ispettiva sulla qualità di produzione dall’Ema. I contatti sono stati avviati, ma il dossier per la registrazione non ancora consegnato”, sottolinea. “In base allo studio su Lancet è un preparato che potremmo definire ottimo, nuovo e intelligente, con risultati di efficacia eccellenti. Altrettanto non è per quanto riguarda la trasparenza di accesso ai dati che deve essere completa. Le autorità regolatorie inoltre richiedono una documentazione aggiuntiva sulla qualità e la sicurezza. Solo dopo aver avuto tutte queste prove di affidabilità l’Ue darà il via libera e così anche noi”, risponde Magrini. “Se un singolo stato decide di aprire questo fronte emergenziale dipende dalla politica a livello nazionale. Io rappresento una agenzia tecnica sia per il livello nazionale che europeo”.
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