Ilaria Capua sul Covid: "Il vaccino è un pezzo ma va riprogrammato il sistema"
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Ilaria Capua sul Covid: "Il vaccino è un pezzo ma va riprogrammato il sistema"

La virologa sul futuro delle epidemie: "Strutture sanitarie più elastiche e rispondenti all'emergenza, livello di digitalizzazione che ci permette di lavorare meglio"

Ilaria Capua
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22 Novembre 2020 - 16.08


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La virologa Ilaria Capua è intervenuta sulla situazione del virus e su che cosa dobbiamo fare in futuro per migliorare: “La pandemia ci sta dando messaggi forti e chiari, ci dice che tante cose non vanno. Per esempio ci dice che non siamo in grado di sostenerne un’altra simile. Bisogna in fretta imparare da questa pandemia per preparare un sistema, nel quale operiamo, che sia più resiliente. Dobbiamo in questo momento riprogettare i sistemi nei quali viviamo e operiamo, anche il nostro rapporto con la natura e con le altre specie animali, intervenendo alla giornata conclusiva di ‘Focus Live’, il festival della divulgazione scientifica di Focus ospitato al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 19 al 22 novembre.

La direttrice di un dipartimento dell’Emerging Pathogens Institute dell’Università della Florida: “Se noi andiamo a invadere determinate aree e nel contempo creiamo situazioni ad alto rischio, ciò può succedere ancora. Dobbiamo fare in modo che se ciò dovesse succedere ancora non ne becchiamo un’altra come questa ma ci sappiamo muovere e abbiamo città più resilienti, strutture sanitarie più elastiche e rispondenti all’emergenza, livello di digitalizzazione che ci permette di lavorare meglio, da remoto e inquinare meno. Ciò serve a fare aprire gli occhi alle persone. L’uomo ha creato intorno a sé dei sistemi, nei quali opera e abita, che non sono compatibili con la nostra fragilità di essere fatti di carne ed ossa. Bisogna che questi sistemi siano più consoni alla realtà nella quale viviamo”.

Quindi ha rimarcato: “I vaccini non ci tireranno fuori da questa situazione da soli. Sono uno degli strumenti messi in campo per gestire e progressivamente ridurre l’impatto di questa emergenza. I vaccini arriveranno forse alla fine dell’inverno. Ma il vaccino non è magico. Ci potrebbe volere un mese per raggiungere l’immunità. Credo che l’Italia sia a un passo dalla svolta. Le cose vanno meglio e la situazione è più sotto controllo. Ma il vaccino è un pezzo del puzzle. Bisogna fare i conti con la realtà, scavallare l’inverno ed essere pronti per una primavera di rinascita”.

Capua ha poi concluso: “Questo virus è un cigno nero, ha delle caratteristiche uniche, di assoluta eccezionalità. Ha trovato una popolazione totalmente scoperta dal punto di vista immunitario. La suina del 2009 ha trovato una memoria immunitaria nelle persone anziane, che avevano già visto un virus di tipo H1. Il loro sistema immunitario se n’è ricordato e ha posto una barriera importante alla circolazione del virus. In questo caso invece non c’era alcuna memoria immunitaria nella specie homo sapiens”.

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