Tutti l’hanno sempre detto: una delle cause del contagio è stata determinata dall’affollamento dei trasporti pubblici che a pieno regime non sono stati in grado di gestire il grosso flusso di pubblico e che attraverso le ordinanze sono state riempite oltre il dovuto.
Ora si cambia: “E’ molto apprezzabile l’interveno del nuovo Dpcm sulla capienza dei trasporto pubblico locale con la riduzione della capienza al 50%, perché nella ripresa di settembre pareva incongruente non averlo fatto. Mi rendo conto che ci siano costi e difficoltà, ma con i mezzi pieni il rischio di diffusione del virus è alto”.
E’ il commento “a caldo” sulle nuove misure annunciate dal premier Conte alla Camera di Carlo Signorelli, docente di Igiene e Sanità pubblica all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
“In questa settimana dovremmo anche vedere i risultati del Dpcm varato il 24 ottobre”, ricorda l’esperto con ottimismo.
Sulla possibilità di un coprifuoco anticipato alle 21, Signorelli replica che “In Lombardia abbiamo da 2 settimane lo stop alla circolazione dalle 23 e mi pare che funzioni”. Per l’igienista rimangono tuttavia dei dubbi su come il Governo possa intervenire in maniera determinante sui contagi, “visto che il 75% avviene a casa ed è difficile varare provvedimenti che possano andare a bloccare questi contagi. Serve – conclude – molto senso di responsabilità dei cittadini”.
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