L’uomo tornerà sulla Luna entro il prossimo decennio. Questo l’obiettivo della Nasa che ha affidato a Steve Clarke il ruolo di viceamministratore associato per le esplorazioni. Le nuove missioni ‘umane’ saranno precedute da quelle robotiche commerciali attese per il 2019.
Serviranno a spedire strumentazioni e tecnologia sulla superficie lunare per preparare le nuove passeggiate dell’uomo. Tra gli strumenti presi in esame quelli utilizzati dalla Resource Prospector, la missione Nasa destinata ad esplorare un polo lunare ma poi cancellata.
Le missioni costituiranno le prime azioni robotiche sulla Luna e la prima di due spedizioni dimostrative, con un lander di media grandezza che partirà nel 2022. Saranno frutto di una partnership tra pubblico e privato e propedeutiche allo sviluppo di missioni lunari più grandi con equipaggio.
Intanto, la Nasa ha ufficializzato di aver affidato a Steve Clarke il ruolo di vice amministratore associato per le esplorazioni nell’ambito della Divisione per le missioni scientifiche.
Clarke, entrato alla Nasa nel 2000 come ingegnere responsabile delle missioni robotiche, vi fa ritorno dopo un periodo alla Casa Bianca nel dipartimento della politica scientifica e tecnologica.
Nella sua nuova posizione sarà l’interfaccia tra le Direzioni delle missioni della Nasa, la comunità scientifica e le aziende esterne interessate allo sviluppo di una strategia per le esplorazioni umane e robotiche. Clarke giocherà quindi un ruolo vitale nell’attuale campagna lunare della Nasa con un focus nello sviluppo di una rete di alleanze commerciali e attività di supporto alla tecnologia e agli obiettivi di esplorazione statunitensi.
La Nasa rivuole la Luna: entro dieci anni il ritorno dell'uomo
Le nuove missioni umane saranno precedute da quelle robotiche. Steve Clarke nominato responsabile per le esplorazioni
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12 Giugno 2018 - 10.25
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