Dalla fantasia alla scienza: un binomio che dura da secoli

'Scienza della fantasia' è il titolo dell'ultimo libro di Davide Coero Borga, comunicatore scientifico che ha scandagliato diverse fabie in cerca di fondamenti scientifici

Dalla fantasia alla scienza: un binomio che dura da secoli
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19 Novembre 2015 - 10.03


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di Eleonora Ferroni

“Scienza della fantasia”. Come si fa resistere a un libro che già dal titolo, per non parlare delle illustrazioni e dell’impaginazione, ci fa cominciare un viaggio lungo 247 pagine tra draghi, belle addormentate, castelli incantati, fate e streghe, orchi e nani, esploratori e bacchette magiche. Il tutto, però, condito non solo dalla magia che le fiabe ci hanno fatto conoscere, ma anche dalla scienza, quella barbosa ma utile, difficile da comprendere ma necessaria per la vita di tutti i giorni. Ebbene sì. Davide Coero Borga, già autore de “La scienza del giocattolaio” (edito sempre da Codice Edizioni), ci porta per mano in un percorso originale e inaspettato che si inserisce nell’ambito della letteratura per bambini/ragazzi, ma che incuriosisce anche i più grandi. Il tutto con un sapore – diciamo così – vintage (che va tanto di moda!), grazie alle splendide illustrazioni di Ester Chilese.

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“Anche inventare storie è una cosa seria”, diceva Gianni Rodari. Ed è così che Coero Borga sceglie di cominciare questo viaggio. Quanti ingegneri e architteti lavorarono alla costruzione della fortezza incantata del re? Perché la principessa cadde in un sonno profondo? E come è possibile che con un bacio si svegliò? E che veleno conteneva la mela avvelenata? A tutte queste domande c’è sempre – o quasi – una spiegazione che la scienza moderna può dare, così come può spiegare – almeno ci prova – come funziona la macchina del tempo, come si potrebbe (o no) arrivare al centro della Terra o magari sulla Luna (missione che l’uomo è poi riuscito a compiere).

Insomma la fantasia dei fratelli Grimm, di Perrault, di Andersen e di molti altri cantastorie (più o meno contemporanei) che viaggia di pari passo alle scoperte scientifiche, al progresso tecnologico e alle trovate geniali degli scienziati. Non si tratta, quindi, solo di storielle raccontati ai bambini per farli addormentare la sera o per spaventarli (ricordiamo che le fiabe tradizionali hanno anche atmosfere macabre e finali non sempre piacevoli per i protagonisti). Si tratta di racconti a cui la modernità ha trovato un fondo di verità scientifica: dai trucchi e sortilegi dell’apprendista stregone allo scienziato pazzo, un almanacco illustrato della fantasia scientifica che si lascia leggere dall’inizio alla fine e riporta – noi adulti – nel mondo delle fiabe almeno per un po’.

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