Bonaccini blocca il trappolone anti-Schlein: "Un congresso non sarebbe compreso da elettori e iscritti"
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Bonaccini blocca il trappolone anti-Schlein: "Un congresso non sarebbe compreso da elettori e iscritti"

Così l'europarlamentare e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, ha dichiarato a "L'Aria che tira" su La7.

Bonaccini blocca il trappolone anti-Schlein: "Un congresso non sarebbe compreso da elettori e iscritti"
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24 Marzo 2025 - 20.43


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“Non so se qualcuno dalle parti del Pd pensa a un eventuale congresso. Io penso che non sarebbe compreso né dai nostri iscritti né dai nostri elettori. Anche perché ci vorrebbero mesi per discutere”. Così l’europarlamentare e presidente del Pd, Stefano Bonaccini, ha dichiarato a “L’Aria che tira” su La7.

“Nessuno chiede le dimissioni della segretaria, sulla quale riponiamo fiducia e alla quale credo, io per primo. Abbiamo davvero dato una mano in questi due anni”, ha aggiunto Bonaccini. “Abbiamo le amministrative e sei elezioni regionali in autunno, nelle quali vota un terzo degli italiani. Io mi occuperei di quello, perché sarà un voto politico”.

Bonaccini ha poi fatto riferimento a quanto accaduto dopo lo ‘strappo’ della delegazione Pd a Bruxelles sul ReArm e al “chiarimento” richiesto dalla minoranza interna, ma “necessario” anche per la segretaria Schlein. Quel chiarimento, ha sottolineato il presidente del Pd, “c’è stato con il voto alla Camera e al Senato, con il voto compatto dei gruppi parlamentari sulla risoluzione del Pd”.

“C’è stata una differenza di opinione sul voto di astensione”, ha ricordato Bonaccini, “ma alla Camera e al Senato il Pd è stato compatto e unito”. Ora, per Bonaccini, è necessario costruire un campo che possa vincere alle prossime elezioni politiche.

“Certamente nei territori siamo pronti” e “abbiamo dimostrato che il centrosinistra può stare insieme”, ha dichiarato, “ma bisogna lavorare per mettere in rilievo le cose che uniscono e non quelle che dividono. C’è qualcuno nel mio partito che dice ‘divisi si vince’, io la penso esattamente al contrario perché basta essere memori dell’ottobre 2022: la destra tutta unita col 40% dei voti reali ha avuto i due terzi degli eletti in Parlamento perché la legge elettorale premia chi si coalizza. Il centrosinistra, ognuno per sé e nessuno con gli altri, divisi in tre parti, ha preso una bella batosta. Mi auguro che tutti quelli che si definiscono alternativi alla destra e a Meloni, se non vogliono tenerla al governo per i prossimi trent’anni, trovino le ragioni per una alternativa. Oggi questo non è certamente un Paese più giusto e competitivo di come Meloni l’aveva trovato prima delle elezioni”, ha concluso.


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