Torturatore libico in Italia, le opposizioni insorgono e chiedono chiarimenti al governo
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Torturatore libico in Italia, le opposizioni insorgono e chiedono chiarimenti al governo

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein e molti esponenti dell'opposizione hanno chiesto chiarimenti urgenti al governo in merito alla presenza a Roma del comandante libico delle Ssa, Al Kikli,

Torturatore libico in Italia, le opposizioni insorgono e chiedono chiarimenti al governo
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21 Marzo 2025 - 16.37


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La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha chiesto chiarimenti urgenti al governo in merito alla presenza a Roma del comandante libico delle Ssa, Al Kikli, la cui visita è stata rivelata da Repubblica. “Il governo ci deve chiarire perché sta rendendo l’Italia un porto sicuro per le milizie e le mafie libiche”. Schlein ha sottolineato che Al-Kikli è accusato dal Dipartimento di Stato americano di crimini contro l’umanità e segnalato dall’ONU per gravi e ripetute violazioni, poiché a capo di una milizia libica.

Anche il Partito Democratico si è espresso con fermezza attraverso i suoi rappresentanti, tra cui i capigruppo alla Camera e al Senato, Chiara Braga e Francesco Boccia, insieme a Nicola Zingaretti, capo delegazione del PD al Parlamento Europeo. “Ancora una volta l’Italia, invece di collaborare con la giustizia internazionale, offre ospitalità a personaggi impresentabili”, hanno dichiarato, denunciando la contraddizione di un governo che “chiude le frontiere a chi fugge da torture e accoglie torturatori e consente a chi dell’immigrazione ha fatto un business disumano di muoversi indisturbato nel nostro paese”. Il riferimento è anche al caso Almasri, sul quale il PD accusa l’esecutivo di silenzio. “Questa volta non può fare come per Almasri: ogni silenzio sarà complicità”.

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Matteo Mauri, responsabile sicurezza del PD, ha sollecitato un intervento immediato della presidente del Consiglio, mentre Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato un’interrogazione parlamentare. “L’Italia, grazie al governo Meloni, è diventata la Montecarlo dei trafficanti di esseri umani, torturatori e stupratori: dopo il caso Almasri, torturatore libico accolto e riaccompagnato in Libia con un volo di stato e su cui il governo Meloni continua a tacere, un altro vergognoso capitolo si aggiunge alla scellerata gestione della politica estera della destra”.

Bonelli ha espresso indignazione per la presenza di Al Kikli nel nostro Paese: “La presenza indisturbata di al Kikli in Italia, desta sconcerto e rabbia”, aggiungendo poi un appello al governo affinché intervenga con urgenza: “Cosa aspettano il governo e il ministro Nordio a intervenire?”. Ha inoltre ricordato l’episodio in cui l’Italia ha liberato e riaccompagnato in Libia un criminale, definendolo “un boia, torturatore, assassino e trafficante di esseri umani con volo di Stato”.

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Anche Peppe De Cristofaro di Alleanza Verdi e Sinistra ha criticato l’atteggiamento dell’esecutivo, collegando l’episodio all’uso di spyware per spiare attivisti e rifugiati. “Un governo che non risponde in Parlamento, un governo che non dice chi è stato a spiare illegalmente con lo spyware di Paragon gli attivisti dei diritti umani in Libia e che intrattiene rapporti con i peggiori criminali libici è un governo pericoloso e va mandato a casa. Parlano tanto di sicurezza e poi siamo diventati un porto franco per i torturatori dei migranti”. Ha poi ribadito la necessità che il governo chiarisca pubblicamente i suoi rapporti con le milizie libiche: “Il governo italiano è talmente invischiato con le milizie libiche da permettere ai suoi esponenti di spicco di entrare e uscire dal nostro paese tranquillamente. Non ci sono più scuse, dopo la vicenda Almasri è evidente la collaborazione con i libici. Meloni spieghi agli italiani quali sono i motivi di questi rapporti stretti con la Libia e le sue milizie”.

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Infine, Riccardo Magi di +Europa ha sottolineato l’urgenza di un’indagine approfondita. “Meloni deve venire al più presto a riferire in aula ed eviti di mettergli a disposizione aerei di stato per tornare tra gli onori in patria come ha fatto per Almasri. Soprattutto è il momento di una commissione parlamentare d’inchiesta sull’attuazione degli accordi Italia-Libia, per cui ho presento una proposta di legge alla camera”.


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