Prodi sul riarmo: "È un passo necessario verso l'esercito unico europeo"
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Prodi sul riarmo: "È un passo necessario verso l'esercito unico europeo"

L’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, Romano Prodi, ha ribadito la necessità di un esercito comune europeo, definendo il riarmo un passaggio fondamentale ma non sufficiente

Prodi sul riarmo: "È un passo necessario verso l'esercito unico europeo"
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10 Marzo 2025 - 16.10


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L’ex presidente del Consiglio e della Commissione europea, Romano Prodi, ha ribadito la necessità di un esercito comune europeo, definendo il riarmo un passaggio fondamentale ma non sufficiente. Durante la sua partecipazione al programma Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio, ha sottolineato che “un primo passo necessario”, come il riarmo, deve essere seguito rapidamente da “un unico comando con un’unica strategia per un unico esercito”.

Secondo Prodi, “il riarmo è una tappa per arrivare alla difesa comune, questo mi auguro, vedo e spero”. Ha ricordato di sostenere questa idea da anni e ha espresso il rammarico che l’Europa non si sia mossa prima: “Quando la Russia attaccò l’Ucraina mi dissi ‘se avessimo avuto un esercito comune, non lo avrebbe fatto’. Poi l’America ha unito gli europei dietro di sé. Ora si deve cominciare con quello che si può fare oggi, poi subito dopo un comando unico. Dentro o fuori della Nato, lo diranno le circostanze”.

Per Prodi, l’ostacolo principale è l’unanimità nelle decisioni europee, che considera un freno da superare: “L’unanimità è antidemocratica”, ha affermato, sostenendo che si debba procedere con chi è disposto a collaborare, senza aspettare tutti: “Orban non vuole l’esercito europeo? Stia fuori”. Ha poi evidenziato la necessità di un equilibrio tra i Paesi europei nella costruzione della difesa comune, evitando situazioni in cui “uno comanda e l’altro paga”, come nel caso della Francia, che dispone di armi nucleari e del diritto di veto all’ONU, e della Germania, che pur avendo un budget militare molto più alto, non ha le stesse prerogative strategiche.

Prodi ha anche espresso critiche nei confronti dell’ex presidente americano Donald Trump e del suo atteggiamento verso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo “cinico” e aggiungendo che “lui e il suo vicepresidente come Gianni e Pinotto”.

In definitiva, l’ex premier vede nell’esercito comune la soluzione più efficace per garantire la sicurezza europea senza eccessivi costi, preservando i valori democratici: “garantire la nostra sicurezza con spese limitate e nella tutela dei diritti maturati e delle conquiste democratiche”. Se fosse stato al posto della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha detto, “sarei partito dalla difesa comune”, pur riconoscendo che “questo è un passo che può spingere alla difesa comune”.

Concludendo, Prodi ha sottolineato che l’elemento cruciale è la creazione di “un comando comune a cui tutti partecipano”, pur riconoscendo che servirà tempo. Tuttavia, ha auspicato un cambio di prospettiva nell’immediato: “Nei prossimi giorni mi aspetto più politica e meno armi”.

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