Il Pd annuncia il suo sostegno ai referendum su lavoro e cittadinanza
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Il Pd annuncia il suo sostegno ai referendum su lavoro e cittadinanza

La segretaria Elly Schlein, intervenendo in direzione, ha ribadito l’appoggio del partito alle consultazioni referendarie previste nei prossimi mesi

Il Pd annuncia il suo sostegno ai referendum su lavoro e cittadinanza
Elly Schlein
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27 Febbraio 2025 - 22.23


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Il Partito Democratico ha annunciato il suo sostegno ai referendum su lavoro e cittadinanza. La segretaria Elly Schlein, intervenendo in direzione, ha ribadito l’appoggio del partito alle consultazioni referendarie previste nei prossimi mesi, che puntano, tra le altre cose, a modificare il Jobs Act e a ridurre il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza. “So bene”, ha dichiarato, “che non tutti li hanno firmati” tra i membri del partito. “Non chiediamo abiure a nessuno, il pluralismo è un valore, tutti si devono sentire a casa propria. Ma il partito deve scegliere e noi li supporteremo. C’è rispetto per chi non li ha firmati, ma la posizione del partito deve essere chiara”.

Una delle questioni più dibattute è la decisione di sostenere la modifica della legge voluta da Matteo Renzi e in passato appoggiata dallo stesso PD. “C’è un referendum sul Jobs act, una legge di 10 anni fa, ampiamente rivisitata, siamo in un’altra stagione, anche nel partito, una discussione l’abbiamo fatta” ha spiegato Schlein.

Nel suo intervento, a due anni dalla vittoria alle primarie, la segretaria ha aperto la direzione con un “augurio di pronta guarigione per Papa Francesco”, ricevendo un lungo applauso. “Tutti riconosciamo quanto sia importante che torni presto a far sentire la sua voce in questo mondo attraversato da conflitti, tensioni e guerra”, ha aggiunto.

Successivamente, Schlein ha delineato le priorità future del PD sia sul piano interno che internazionale. Ha espresso una posizione chiara in ambito europeo, soprattutto di fronte all’approccio della nuova amministrazione statunitense, sottolineando la necessità di una difesa comune che non penalizzi la spesa sociale. Ha inoltre preso le distanze da Donald Trump, affermando che “non sarà mai nostro alleato” nel caso di un ritorno dei democratici al governo.

Riguardo alla guerra in Ucraina, ha ribadito che la pace “non può essere imposta a colpi di ricatti perché non siamo nel Far West”, e che l’Unione Europea e Kiev devono essere parte del negoziato. Ha poi chiarito la posizione del PD: “Noi non siamo con Trump e col suo finto pacifismo e non siamo con l’Europa per continuare la guerra. Siamo con l’Europa per costruire una pace giusta”.

Schlein ha poi attaccato Giorgia Meloni, accusandola di mantenere il silenzio per non irritare Trump, una scelta che “sta relegando l’Italia ai margini”. Ha quindi rilanciato la necessità di un maggiore coordinamento tra i socialisti e i democratici europei per contrastare l’ascesa della destra internazionale.

Sul fronte interno, la segretaria ha criticato il governo per la mancanza di risposte su temi economici cruciali, come il caro bollette. “Dal Cdm non esca un pannicello caldo”, ha affermato, offrendo alla maggioranza le proposte del PD in materia.

Infine, Schlein ha annunciato una mobilitazione del partito per sviluppare e discutere un progetto di rinnovamento per l’Italia in vista delle prossime scadenze elettorali e dei referendum. “Il vocabolario del futuro non lo scriverà la destra”, ha dichiarato. “Riapriamolo sulla pagina della democrazia e dei diritti e scriviamo insieme un nuovo capitolo. È venuto il momento di discutere le nostre proposte con le migliori energie di questo Paese. Per questo vi annuncio che presto lanceremo la mobilitazione del partito che ci terrà impegnati nei prossimi mesi. In dialogo aperto con la società e le rappresentanze del lavoro e del mondo produttivo, del terzo settore e delle competenze migliori. Aperto anche ai nostri interlocutori politici, naturalmente”.

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