State a vedere che tra un po’ si rimette la maglietta di Putin. “La fortuna della Lega è che noi adesso abbiamo buoni rapporti a Washington, a Parigi, spero a Berlino col voto di domani e anche a Mosca”, così Matteo Salvini a margine dell’assemblea dei segretari di sezione della Lega lombarda. “Se l’Europa si fosse occupata di politica estera sarebbe al tavolo con Trump, Putin e Zelensky”, ha aggiunto.
Ma questa è solo l’ennesima capriola di Salvini. Dopo essere stato per anni un putiniano di ferro, all’indomani dell’invasione dell’Ucraina si era affrettato a presentarsi come paladino della causa ucraina, portando mazzi di fiori alle rappresentanze di Kiev e spingendosi fino al confine con la Polonia, dove un sindaco lo aveva pubblicamente umiliato per le sue posizioni passate su Putin. Ora che l’aria sta cambiando, rieccolo che ammicca di nuovo a Mosca. Coerenza, questa sconosciuta.
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