Schlein sulle ambiguità di Meloni: o sta con l'Europa o mette il cappellino di Trump
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Schlein sulle ambiguità di Meloni: o sta con l'Europa o mette il cappellino di Trump

La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha lanciato un appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendole di chiarire la sua posizione in merito alle recenti tensioni tra Europa e Stati Uniti

Schlein sulle ambiguità di Meloni: o sta con l'Europa o mette il cappellino di Trump
Elly Schlein
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18 Febbraio 2025 - 11.01


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La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha lanciato un appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendole di chiarire la sua posizione in merito alle recenti tensioni tra Europa e Stati Uniti. In un’intervista rilasciata a “La Repubblica”, Schlein ha sollecitato la premier a esprimersi chiaramente sulle sue scelte politiche:

“Giorgia Meloni venga a dire in aula da che parte sta. Se ha deciso di indossare la maglia dell’Europa o il cappellino dei Trump”, ha dichiarato la leader dem, riferendosi al summit di Parigi.

Schlein ha poi sottolineato l’importanza di una posizione netta da parte del governo italiano: “La premier deve innanzitutto spiegare cosa intende fare lei. Decidere se schierarsi con l’Europa o con il presidente americano. Da settimane dicevamo che non si può stare col piede in due scarpe in eterno. Quanto accaduto in questi giorni impone una scelta di campo. Qual è la sua? E’ l’ora di dare una risposta: all’Italia prima che a noi”.

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La segretaria dem ha inoltre ricordato il recente intervento dell’inviato di Trump alla conferenza di Monaco, J.D. Vance, definendolo un attacco senza precedenti ai principi dell’Unione Europea: “Trump ha spedito a Monaco il suo vice, J.D. Vance, a sferrare un attacco senza precedenti all’Europa. Sui valori prima di tutto: una comunità che si fonda sui principi democratici e lo stato di diritto non può prendere lezioni da un’amministrazione che calpesta i diritti fondamentali ed esclude dai negoziati di pace la Ue e addirittura l’Ucraina”.

Secondo Schlein, l’Europa deve giocare un ruolo centrale nei negoziati internazionali, coinvolgendo le Nazioni Unite: “E’ necessario che entrambe giochino da protagoniste al tavolo del negoziato per costruire una pace giusta, coinvolgendo le Nazioni Unite perchè solo il multilateralismo è in grado di far prevalere il diritto internazionale e il dialogo sull’uso della forza”.

L’Italia, secondo la segretaria del Pd, deve posizionarsi con decisione all’interno dell’Unione: “Soprattutto bisogna che l’Italia sieda dalla parte giusta: quella di un’Europa che reagisce unita e compatta alle provocazioni del tycoon. Non è l’ora dei distinguo”.

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Schlein ha poi evidenziato la strategia dichiarata di Trump nei confronti dell’Europa e il rischio che l’Italia possa isolarsi a livello internazionale: “Trump non si è mai nascosto, il suo disegno di indebolire l’Europa lo ha sempre dichiarato. Per questo trovo assurdo che si possa rinchiudere nelle relazioni bilaterali, anziché lavorare a una maggiore integrazione europea per evitare di finire ai margini”.

In merito alla difesa europea, la leader democratica ha sottolineato la necessità di un’azione coordinata tra i Paesi dell’Unione: “Oggi se si somma la spesa militare di tutti e 27 i Paesi europei, si scopre che è più alta di quella della Cina e della Russia. Se ci mettiamo insieme, risparmiamo pure, condividendo investimenti e ricerca. Lo scenario internazionale è cambiato, l’Europa non può delegare ad altri la sicurezza del continente, tanto più dopo il disimpegno annunciato da Trump. Quindi la difesa comune è necessaria”.

Infine, Schlein ha rivolto un monito alla presidente del Consiglio, invitandola a prendere posizione rispetto ai suoi alleati politici: “Quelli allergici agli investimenti comuni sono i suoi alleati in Europa, quindi spero che Meloni batta un colpo invece di assistere in silenzio alle reunion dei nazionalisti convocate da Salvini”.

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L’amicizia tra Meloni e Trump, ha concluso, non sembra aver portato benefici concreti all’Italia: “Non mi pare abbia impedito l’attacco frontale alla Ue, e dunque all’Italia, né i dazi, né l’esclusione dai negoziati di pace. Per questo diciamo che adesso deve scegliere”.

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