Le scuse di Antonio Tajani sul caso Almasri sono imbarazzanti. Il ministro degli Esteri ha cercato di giustificare i ritardi nelle procedure, sostenendo che il Ministero della Giustizia non è rimasto fermo “troppo a lungo” nel caso, ma che la situazione era complicata da “un documento di 40 pagine con le accuse in inglese, da tradurre”, il che ha reso più macchinose le operazioni.
Il caso del generale libico Almasri, arrestato a Torino dalle autorità italiane ma poi liberato per un errore di procedura e immediatamente riportato in Libia su iniziativa del governo, ha innescato una nuova polemica politica, che coinvolge anche la magistratura. L’indagine che riguarda Giorgia Meloni ha provocato una reazione infuriata della premier e del centrodestra, mentre le opposizioni hanno visto rinviate le risposte attese in Parlamento.
Al di là dell’indagine stessa, però, ci sono numerosi aspetti poco chiari a livello politico, uno dei quali riguarda proprio il comportamento del ministro della Giustizia, Carlo Nordio.